Categoria: Calcio

SPORT/CALCIO – Serie B: Arriva la prima vittoria per il Frosinone. Cittadella – Frosinone 1-2, il tabellino

Cittadella – Maniero, Salvi, Pavan, Angeli, Carissoni, D’Alessio (dal 64′ Vita), Branca (dal 74′ Masciangelo), Amatucci, Desogus (dal 64′ Cassano), Ravasio (dal 46′ Magrassi), Pandolfi (dal 85′ Rabbi). 

A Disposizione: Scquizzato, Kastrati, Voltan, Rizza, Piccinini, Cecchetto . 

Allenatore: Gorini

Frosinone – Cerofolini, Marchizza, Kalaj, Monterisi, Oyono A. (dal 90′ Bettella), Cichella, Gelli, Garritano, Partipilo (dal 78′ Begic), Distefano (dal 69′ Kvernadze), Tsadjout (dal 46′ Ambrosino). 

A Disposizione: Sorrentino, Haoudi, Szyminski, Oyono J., Canotto, Machin, Bracaglia, Sene. 

Allenatore: Vivarini

Arbitro: Valerio Crezzini della sezione di Siena

Assistenti: Filippo Bercigli della sezione di Firenze e Giacomo Monaco della sezione di Termoli
Quarto Ufficiale: Domenico Castellone della sezione di Napoli

Var: Lorenzo Maggioni della sezione di Lucca e Davide Ghersini della sezione di Genova

Marcatori: 35′ pt Oyono A., 61′ Partipilo (R), 70’st Cassano

Ammoniti: 12′ pt Tsadjout, 27’pt Ravasio, 50’st Branca, 50’st Garritano, 80’st Cassano, 87′ st Rabbi, 93’st Begic

Totale Spettatori: 3.204

Photo Credit: Lapresse – Fonte Frosinone Calcio

CALCIO – È morto Totò Schillaci. Aveva 59 anni

Le condizioni del bomber di “Italia 90” si erano aggravate nella giornata di ieri. Allo Stadio Renzo Barbera di Palermo la camera ardente aperta al pubblico

di Giusy Mercadante e Salvo Cataldo

PALERMO – Si è spento all’età di 59 anni Totò Schillaci. Il bomber di “Italia 90” era ricoverato nel reparto di Pneumologia dell’Ospedale Civico di Palermo dal 7 settembre. Nella giornata di ieri, c’era stato “un sensibile peggioramento” delle condizioni. La storia di Totò Schillaci ha acceso un riflettore sul tumore del colon di cui soffriva da tempo.

CAMERA ARDENTE ALLO STADIO RENZO BARBERA DI PALERMO

La camera ardente di Totò Schillaci sarà allestita all’interno dello stadio ‘Renzo Barbera’. Lo stadio di Palermo accoglierà chi volesse dare l’ultimo saluto all’eroe di Italia ’90 oggi e domani. Sarà allestita nella sala stampa dello stadio a partire dalle 16 di oggi e fino alle 22, e dalle 7 di domani fino alle 22. L’ingresso sarà consentito dal piazzale stadio, entrata lato spogliatoi.

STRISCIONE ALLO STADIO BARBERA: “LE TUE NOTTI MAGICHE NON SARANNO DIMENTICATE”

“Le tue notti magiche non verranno mai dimenticate”. È quanto si legge su uno striscione appeso a una cancellata interna dello stadio Renzi Barbera di Palermo. Lo striscione è stato allestito da un gruppo organizzato dei tifosi del Palermo.

IL PALERMO CALCIO: “SEI STATO E SARAI PER SEMPRE UNA BANDIERA DI QUESTA CITTÀ”

“Il Palermo FC, con il presidente Dario Mirri e tutta la famiglia City Football Group, esprime il proprio grande cordoglio per la prematura scomparsa di Salvatore Schillaci e si stringe al dolore della famiglia di Francesco Di Mariano”, scrive la società siciliana su X. E su Instagram aggiunge: “Raro vederti con questi colori addosso, caro Totò. Eppure sei stato e sarai per sempre una bandiera di questa città. Per questo ti abbiamo voluto con noi quella sera con le vecchie glorie, nel 2019. E per questo rimarrai con noi, a ricordarci che dobbiamo essere sempre capaci di sognare“.

LA JUVENTUS: “CIAO TOTÒ”

Anche la Juventus – che lo ha avuto dal 1989 al 1992 – saluta il campione scrivendo sui social “Ciao Totò”.

SCHILLACI, SINDACO PALERMO: “FU SIMBOLO DI RISCATTO PER CITTÀ”

“Con la prematura scomparsa di Totò Schillaci, la città piange la perdita del calciatore palermitano più rappresentativo della storia a livello mondiale. Una popolarità che, però, non ha mai cambiato Schillaci, il quale ha sempre mantenuto un animo gentile, umile e disponibile“. Lo dice il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.

Per l’Italia gli occhi e i gol di Schillaci hanno rappresentato il simbolo delle notti magiche dei Mondiali del ’90, ma per Palermo hanno significato molto di più – aggiunge -, l’esempio di riscatto di un figlio di questa città che stava attraversando anni difficili. Per queste ragioni e di concerto con i familiari, l’amministrazione comunale, per rendere il giusto tributo a Schillaci, ha voluto mettere a disposizione lo Stadio Barbera per l’allestimento della camera ardente e ringrazio il Palermo Football Club per la disponibilità e lo spirito di collaborazione dimostrati. Ai familiari di Totò Schillaci rivolgo il mio cordoglio e la mia vicinanza in questo momento di profondo dolore”.

GIORGIA MELONI: “CI LASCIA UN’ICONA DEL CALCIO”

Ci lascia un’icona del calcio, un uomo entrato nel cuore degli italiani e degli amanti dello sport nel mondo. Salvatore Schillaci, per tutti Totò, il bomber delle notti magiche di Italia ’90 con la nostra Nazionale. Grazie per le emozioni che ci hai regalato, per averci fatto sognare, esultare, abbracciare e sventolare il nostro Tricolore. Buon viaggio, campione”, ha scritto su X la premier Giorgia Meloni. “Che triste notizia. Buon viaggio Totò Schillaci, eroe delle Notti Magiche italiane!”, ha aggiunto Matteo Salvini.

SCHIFANI: “ADDIO A UN TALENTO SIMBOLO DI RISCATTO”

“Con Totò Schillaci se ne va un campione che è diventato l’icona del calcio italiano nel mondo. I suoi occhi sgranati per una decisione arbitrale non condivisa sono l’immagine simbolo dei Mondiali del 1990, dei quali fu assoluto protagonista grazie ai suoi goal che regalarono agli italiani le notti magiche rimaste nella memoria di tutti“. Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

Schillaci è stato il simbolo della tenacia, della voglia di trovare un riscatto a una vita di sacrifici che è andata persino oltre al talento, consentendogli di costruire una grande carriera, partendo dal Messina fino ad arrivare a grandi club come Juventus e Inter e alla consacrazione in Nazionale – aggiunge il governatore siciliano -. Totò ha amato profondamente la sua città, Palermo, operando nel sociale in favore dei giovani. Nell’onorare il ricordo di questo grande uomo di sport, rivolgo ai suoi familiari il messaggio di vicinanza e cordoglio mio personale e a nome di tutti i siciliani”.

TAJANI: “LO RICORDEREMO SEMPRE PER I SUOI GOL E LA SUA UMANITÀ”

“Ci ha lasciati Totò Schillaci, beniamino di tutti i tifosi azzurri dopo i Mondiali di Italia 90. Lo ricorderemo sempre per i suoi gol e la sua umanità, nonostante le mille difficoltà che la vita gli ha riservato. Riposa in pace”, ha scritto sui social il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

CALCIO – L’Italia vince anche contro Israele: a segno sempre Frattesi

A punteggio pieno dopo le prime due uscite di Nations League, successi che hanno proiettato gli azzurri da soli in testa al girone

ROMA – Bis Italia. Bella nel 3-1 in Francia, pratica nel 2-1 a Budapest contro Israele. Due vittorie nelle prime due uscite di Nations League che hanno proiettato gli azzurri da soli in testa al girone. La delusione degli Europei sembra alle spalle, e anche se non è ancora il tempo di esaltarsi il nuovo corso è iniziato senza incertezze. Anzi, con alcune certezze, prima tra tutti Frattesi, ancora decisivo. Ma anche i suoi compagni di centrocampo Ricci e Tonali. “Abbiamo fatto il nostro, e in maniera splendida – ha commentato Luciano Spalletti – . Abbiamo superato le insidie che potevano esserci in questa sfida, tra la stanchezza e il rischio di sbagliare l’approccio. I ragazzi invece sono stati bravi, non si sono mai scomposti e hanno aspettato il momento giusto per colpire. E’ stata una Italia non matura ma maturissima”.

LA PARTITA

Donnarumma a parte, Spalletti in questa seconda gara ha cambiato l’Italia per metà: 5 novità su 10 rispetto alla sfida con la Francia, ovvero Gatti e Buongiorno in difesa, Bellanova esterno destro di centrocampo e in attacco la coppia Raspadori-Kean. Niente inizio shock con gol presi dopo pochi secondi, ma certo gli azzurri sono apparsi in difficoltà davanti al pressing di Israele. Con il passare dei minuti, però, hanno guadagnato campo, venendo fuori e arrivando dalle parti della porta avversaria con un sinistro di Dimarco finito di poco alto e un pallone velenoso messo in area da Bastoni su cui Frattesi non è arrivato per un soffio. E poi un destro potente di Bellanova che però non ha inquadrato la porta. Niente di eccezionale, ma l’Italia ha mostrato di volere essere padrona del campo, lasciando agli avversari solo una iniziativa di Solomon terminata con un tiro a giro fuori bersaglio. A sbloccare la partita è stato il solito Frattesi, che al 38′ si è esibito nel piatto forte della casa, l’inserimento, spingendo in rete di cuore (tocco con la parte sinistra del petto) un cross teso di Dimarco. Per il centrocampista, miglior marcatore dell’Italia di Spalletti, è stato il sesto gol. Nuovamente lui ‘l’attaccante’ più pericoloso all’inizio del secondo tempo, con il portiere di Israele stavolta a murare il possibile 2-0. Gli azzurri si sono poi un po’ spenti, lasciando l’iniziativa agli avversari, pericolosi in un paio di occasioni. Puniti, però, nel loro momento migliore: il pressing del solito Frattesi ha permesso infatti all’Italia di recuperare un pallone trasformato da Kean nella rete che ha chiuso la gara. L’ultimo suo gol in azzurro risaliva a tre anni fa. Vittoria in ghiaccio, peccato solo per il 2-1 preso al 90esimo sotto il diluvio. Appuntamento alle sfide del mese prossimo: con il Belgio (battuto dalla Francia in questo secondo turno) e ancora contro Israele.

IL GRUPPO

L’Italia è nel gruppo 2 della Lega A della Nations League con appunto Francia, Belgio e Israele. A superare la fase a gironi saranno le prime e le seconde classificate di ogni girone (non più solo le prime come nelle precedenti edizioni). Di conseguenza, con 8 squadre qualificate alla fase a eliminazione diretta, la nuova Nations League prevede i quarti di finale prima delle ‘Finals’. Le quarte classificate delle Leghe A retrocedono direttamente nelle Leghe B. Le terze classificate della Lega A e le seconde classificate della Lega B, invece, disputeranno gli spareggi promozione/retrocessione con gare di andata e ritorno.

GRUPPI DELLA LEGA A DELLA UEFA NATIONS LEAGUE 2024/25

Gruppo 1: Croazia, Portogallo, Polonia, Scozia; Gruppo 2: Italia, Belgio, Francia, Israele; Gruppo 3: Paesi Bassi, Ungheria, Germania, Bosnia ed Erzegovina; Gruppo 4: Spagna, Danimarca, Svizzera, Serbia.

LE GARE DELL’ITALIA Francia-Italia 1-3 Israele-Italia 1-2 10 ottobre: Italia-Belgio (ore 20.45 stadio Olimpico, Roma); 14 ottobre: Italia-Israele (ore 20.45 stadio Friuli, Udine); 14 novembre: Belgio-Italia (ore 20.45 stadio Re Baldovino, Bruxelles); 17 novembre: Italia-Francia (ore 20.45 stadio Giuseppe Meazza, Milano).

LA CLASSIFICA: Italia 6 punti; Francia e Belgio 3; Israele 0.

LE ALTRE DATE Sorteggio spareggi: novembre 2024; Spareggi fase a eliminazione diretta: 20-25 marzo 2025; Quarti di finale Lega A: 20-25 marzo 2025; Fase finale: 4-8 giugno 2025.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

CALCIO – Serie B: Frosinone – Sampdoria 2-2 il tabellino

Frosinone – Cerofolini, Monterisi, Marchizza, Bracaglia, Oyono J., Gelli, Darboe (dal 85′ Vural), Oyono A. (dal 74′ Kvernadze), Ghedjemis (dal 85′ Garritano), Ambrosino (dal 60′ Distefano), Cuni (dal 60′ Pecorino). 
A Disposizione: Frattali, Zaknic, Kalaj, Lusuardi, Cichella, Bouabre, Sene. 
Allenatore: Vivarini

Sampdoria – Ghidotti, Romagnoli, Bereszynski, Vulikic, Venuti ( dal 64′ Depaoli), Ioannou, Venuti, Yepes, Bellemo (dal 64′ Benedetti), Tutino (dal 71′ Sekulov), Akinsanmiro (dal 84′ Vieira), Coda (dal 84′ Giordano). 
A Disposizione: Vismara, Ricci, Kasami, Meulensteen, La Gumina, Ferrari, Veroli. 
Allenatore: Pirlo

Arbitro: Rosario Abisso della sezione di Palermo

Marcatori:  44′ pt Ambrosino, 54′ st Venuti, 67’st Coda, 80′ st Distefano

Ammoniti: 28′ pt Monterisi, 30′ pt Romagnoli, 62’st Marchizza, 70’st Vulikic

Espulsi: 82′ st Ioannou

Fonte Frosinone Calcio

CALCIO/SERIE A – Le parole del Presidente Maurizio Stirpe nel post gara di Frosinone Udinese

FROSINONE – Nei momenti di difficoltà come può essere quello di una retrocessione maturata nei 15’ finali, è un presidente come Maurizio Stirpe a giocare la partita. Mettendoci la faccia, la voce, anche una naturalissima emozione. Lo aveva detto in tempi non sospetti, il 9 luglio, il giorno della presentazione di mister Di Francesco: “Se dovessimo salvarci il merito sarà tutto di altri, in caso contrario mi prenderò io le responsabilità”. Lo ha ribadito a distanza di 10 mesi, in rapida successione alle tv e in conferenza stampa. Era successo già nel post-gara di Frosinone-Foggia del giugno di 6 anni fa. Quella volta la coda della stagione fu diversa.

“Il calcio è questo bisogna saper accettare il risultato del campo – le sue parole a Dazn –. Quest’anno siamo arrivati ad un soffio dalla salvezza, secondo me con un pizzico di capacità nel saper gestire certi episodi durante il campionato non saremmo arrivati a questa corrida finale. Purtroppo anche stasera non penso che l’Udinese abbia meritato di vincere però ci è capitato tante volte quest’anno di aver pareggiato o perso contro squadre che secondo me ai punti non avrebbero meritato certamente di averci superato sul campo. Evidentemente abbiamo dei limiti, bisogna ripartire da quelli e cercare di migliorare. La serie A è un campionato molto difficile, ci sono squadre molto attrezzate, ci sono squadre che hanno tante tradizioni e noi dobbiamo prendere esempio da queste, strutturarci meglio. Se avremo la forza di riprovarci un giorno faremo tesoro di questa esperienza negativa e di questa serata amarissima. E’ una serata difficile per tutti, anche per Eusebio soprattutto alla luce di valori che abbiamo saputo esprimere durante il campionato e che purtroppo avrebbero meritato miglior risultato. Abbiamo avuto dei limiti pagati a caro prezzo negli ultimi 15’ del campionato. C’è molto rammarico da questo punto di vista ma ci sarebbero tante occasioni che non siamo stati capaci di sfruttare e gli altri invece sono stati bravi a capitalizzare le loro. Io non credo alla sfortuna o alla fortuna, credo che bisogna essere più bravi degli altri per saper ottenere i risultati sul campo. Noi anche se in un modo molto rocambolesco, che lascia l’amaro in bocca a tutti quelli che hanno tenuto alle sorti del Frosinone, non siamo stati capaci. Bisogna ripartire dai limiti e dagli errori se uno vuole rimanere nel mondo professionistico che conta. Ripartire da Di Francesco? Adesso è prematuro. Io penso che quando accadono fatti di questo genere bisogna sentirsela di tornare e riproporsi e ci vuole anche la testa libera e una disponibilità che ognuno deve ricercare in se stesso”.

Il presidente Stirpe si è poi spostato in sala conferenza dove c’erano i cronisti ad attenderlo.

Presidente, un pensiero su questa serata dai mille risvolti.

“Evidentemente c’è una grande amarezza per l’epilogo. Se uno pensa che fino a 15’ dalla fine del campionato noi avevamo una certa posizione, prima evaporata per il gol dell’Udinese che non credo fosse un vantaggio meritato. Nel secondo tempo non ho visto loro occasioni, tranne il gol. Se stasera c’era una squadra doveva vincere era il Frosinone. Evidentemente abbiamo dei limiti che abbiamo avuto durante il campionato e che spesso hanno reso labile il confine tra una grande impresa e una grande disfatta. Non dobbiamo appellarci alla sconfitta di stasera. Se alla fine non siamo stati capaci di materializzare le grandi opportunità avute, dobbiamo pensare ai nostri demeriti. Non appellarci alla sfortuna o alla dietrologia che spesso c’è in queste situazioni. Siamo stati meno bravi degli altri, bisogna far tesoro degli errori fatti. Poi se saremo capaci, saper ripartire”.

Uno spettacolo di pubblico, cosa si sente di dire ai tifosi?

“Io sono solidale con la loro delusione. Non si può impedire ai tifosi di essere delusi dopo un campionato del genere. Ci hanno sempre sostenuto, mi dispiace soprattutto per loro. Anche stasera abbiamo provato a mettere in campo quanto avevamo. Onore agli avversari, sono stati più bravi a capitalizzare il poco che hanno fatto”.

Cosa ha detto al mister e cosa ha detto il mister? E quanto tempo prenderà per riprogrammare la stagione?

“In ogni caso avevo intenzione di iniziare la programmazione tra 3 settimane, con una conferenza stampa. Lo faremo anche in questo caso, a fronte della retrocessione. Bisogna avere il tempo giusto, tutti, per metabolizzare. Un risultato molto amaro. Ma abbiamo il dovere di ripartite. Se ci fossimo salvati il merito sarebbe stato tutto dei ragazzi, se non ci fossimo salvati il demerito e la responsabilità me la sarei presa tutta io: questa è una frase che dissi in tempi non sospetti. Durante l’anno non mi avete mai visto, la mia presenza qui testimonia l’applicazione coerente di quel pensiero. Tra 3 settimane saremo in grado di capire quale progetto riusciremo a mettere in campo”.

Il Frosinone a metà stagione veleggiava a metà classifica. Ma aveva evidenziato dei limiti come da lei accennato. Ha qualche piccolo rammarico per non essere intervenuto?

“Noi siamo rimasti coerenti ad un progetto: non è importante vincere ma il modo col quale si vince. L’unico fallimento che considero è il fallimento di una Società, quello lo ritengo irreparabile. La nostra Società ha potuto mettere in campo quello che poteva, non si è messa in tasca nulla. Il nostro modo di fare calcio era e rimane questo. Sostenibilità, valorizzazione dei giovani e del marchio e sviluppo delle infrastrutture: questi i punti cardine di questi ultimi 3 anni, che restano tali. Lo abbiamo fatto e lo faremo anche nelle prossime stagioni, a prescindere dalla categoria. Cosa si sarebbe potuto fare di più? Bisognerebbe porsi la domanda sui difensori che ci sono mancati, ad un certo punto della stagione ne abbiamo persi 7. Non ho visto o letto un’enfasi particolare. Se avessimo avuto la stessa situazione che abbiamo avuto a partire dall’ultima sosta, dal mese di marzo, non saremmo arrivati a giocarci la salvezza all’ultima giornata”.

Presidente, il Frosinone stecca la partita più importante della stagione.

“Il Frosinone non ha steccato la partita questa sera. Il Frosinone si è trovato davanti un portiere che ha fatto la differenza, a parte i legni che ha preso. Riguardate bene la partita senza farvi influenzare dal risultato. Era giusto perdere questa partita? Io penso di no”.

La curva ha scritto Ti amo. Lei tornando a casa dirà la stessa cosa?

“Io non debbo dire o fare. Io ho una storia di 21 anni che spetterà a voi un giorno saper giudicare o vedere se è coerente con un senso di appartenenza e affatto. Non posso dirlo io, devono dirlo gli altri”.

Infine il passaggio a Rai Sport.

“Onestamente nel corso della stagione non siamo stati bravi a capitalizzare le tante occasioni create per poter evitare di arrivare all’ultima giornata in questa condizione. Evidentemente – ha detto Maurizio Stirpe – abbiamo palesato dei limiti, né appellarci alla sfortuna o altre chiacchiere ma far tesoro degli errori commessi. Provando a non ripeterli. Da cosa ripartiamo? Dai quattro pilastri sui quali so fonda la Società: la sostenibilità economico-finanziaria, lo sviluppo del settore giovanile, la valorizzazione del brand e lo sviluppo delle infrastrutture. Continueremo a fare calcio in questo modo, se ci verrà data la possibilità. Tenendo bene a mente che non è importante vincere ma il modo in cui si vince. Secondo me – spiega il Presidente – dobbiamo fare dei salti di qualità nel settore medico, noi siamo stati 2 mesi in una condizione nella quale di 11 difensori in organico ne avevamo fuori 7. Si potrà dire: i medici che c’entrano? Probabilmente quello è un settore dove dovremo fare uno sforzo maggiore per evitare di trovarci in questa situazione. Probabilmente se avessimo potuto disputare il campionato con una maggiore normalità, non ci saremmo trovati a giocarci tutto in 90’. Quando non meritavamo un epilogo del genere. Io penso che anche la partita di stasera sia l’epilogo di quella che è stata la nostra stagione: abbiamo trovato davanti un portiere in uno stato di grazia, qualche situazione potevamo gestirla meglio. Quando non capitalizza alla fine – conclude il massimo dirigente del Frosinone – c’è il rischio che alla fine prendi gol alla prima occasione creata dagli avversari. E non è questa la prima volta che accade. Purtroppo è capitato a noi, in un momento amaro a pochi minuti di distanza da un traguardo che sarebbe stato secondo me meritato tagliare in modo diverso”.

Ufficio Stampa Frosinone Calcio

CALCIO/SERIE A – Ritorno immeritato in serie B: Frosinone – Udinese 0-1. Il tabellino

FROSINONE – Il Frosinone perde 1-0 la sfida-salvezza con l’Udinese, l’Empoli batte la Roma (2-1) in pieno recupero e per i giallazzurri c’è il ritorno in serie B. Immeritata. I giallazzurri dominano la partita dopo uno sbandamento iniziale, colpiscono due legni con Soulé e Brescianini e sbattono su un Okoye in formato ‘monstre’ che nega il gol in almeno 4-5 occasioni.

FROSINONE (3-4-1-2): Cerofolini; Lirola (40’ st Cuni), Romagnoli, Okoli; Zortea (49’ st Monterisi), Barrenechea, Brescianini (41’ st Gelli), Valeri; Harroui (40’ st Reinier); Soulé (40’ st Ghedjemis), Cheddira.

A disposizione: Frattali, Palmisani, Marchizza, Baez, Garritano, Kvernadze, Ibrahimovic, Bonifazi, Mazzitelli, Lusuardi.

Allenatore: Di Francesco

UDINESE (3-4-2-1): Okoye; Perez, Bijol, Kristensen; Ehizibue (13’ st Joao Ferreira), Walace, Payero, Kamara (41’ st Zemura); Samardzic, Brenner (1’ st Davis); Lucca.

A disposizione: Padelli, Mosca, Ebosele, Zarraga, Abankwah, Tikvic, Thauvin, Kabasele, Giannetti, Pereyra.

Allenatore: Cannavaro.

Arbitro: signor Daniele Doveri di Roma 1; assistenti Stefano Alassio di Imperia e Valerio Colarossi di Roma 1. Quarto Uomo Fabio Maresca di Napoli; al Var Aleandro Di Paolo di Avezzano (AQ), Avar Daniele Paterna di Teramo.

Marcatore: 31’ st Davis (U)

Note: spettatori totali: 16.010; abbonati: 10.684; biglietti; 5.326 (di cui 770 ospiti); totale incasso compreso rateo abbonamenti: euro 387.249,57; angoli: 11-2 per il Frosinone; ammoniti: 21’ st Perez (U), 31’ st Davis (U); espulsi: al 24’ pt Milana (team manager del Frosinone) e Carnevale (ds dell’Udinese); recuperi: 3’ pt; 5’ st

Fonte Frosinone Calcio

ARCE/SPORT/CALCIO – L’Amministrazione comunale festeggia la promozione nel prossimo campionato di Eccellenza dell’US Arce

ARCE – Si è svolta venerdì scorso alle 17.30, nella sala del Consiglio Comunale di Arce, la cerimonia di premiazione per la promozione dell’U.S. Arce 1932 in Eccellenza: un momento di ringraziamento e felicitazioni da parte dell’Amministrazione a dirigenti, tecnici e giocatori del sodalizio sportivo per l’importante vittoria ottenuta che segna il passaggio della squadra cittadina, dopo due anni, nella più alta serie calcistica regionale.

La cerimonia è stata aperta dai saluti del Sindaco Luigi Germani, dell’Assessore alla Cultura e Turismo Alessandro Proia, del Consigliere Comunale delegato allo Sport Alessandro Simone. Hanno portato le loro felicitazioni anche gli Assessori Sara Petrucci ed Elisa Santopadre e il Consigliere delegato alle Politiche Giovanili Valeria Gemma. L’Amministrazione comunale ha consegnato una targa ricordo dell’avvenimento al capitano della squadra Giacomo Iozzi e al patron Eleuterio Marrocco in rappresentanza della società sportiva.

«Siamo felici di celebrare la promozione dell’U.S. Arce 1932 in Eccellenza nella sede istituzionale – ha detto a margine dell’incontro il Sindaco Luigi Germani – perché si tratta di un riconoscimento duplice: il primo al valore sportivo; il secondo, non meno importante, per l’esempio dato dalla squadra in questo campionato. Nel corso di questa stagione – ha spiegato il primo cittadino – l’Arce è stato un simbolo importante per i più giovani di quanto sia importante il gioco di squadra e il lavoro di team. Un percorso non sempre facile che però con questa vittoria ha mostrato i risultati che ne derivano. Faccio ancora i complimenti alla Società, che ha saputo costruire un gruppo vincente portando avanti con coerenza e serietà un lavoro iniziato ormai da diversi anni, promuovendo il nome del nostro paese oltre i suoi confini e in tutto il centro Italia»

Foto Antonio Fraioli

CALCIO-SERIE A – Ruggito da “Leoni” per la salvezza: Monza – Frosinone 0-1. Il tabellino

MONZA – Novantasei minuti e spiccioli, il Frosinone artiglia 3 punti con un gol di Cheddira al 9’ del primo tempo e si prepara alla sfida casalinga con l’Udinese all’ultima di campionato che vale la salvezza anche con un pareggio. Nella prima frazione di gioco, i giallazzurri gestiscono il vantaggio e rischiano qualcosa solo a tempo scaduto, al 47’, per un palo di Colpani. La gara si scalda nei secondi 45’ quando il Monza ha cercato il pari a modo suo, palla su Djuric e tanta speranza, mentre il Frosinone ha avuto il modo di chiuderla, vanificandolo anche per colpa di un palo colpito da Soulé. Al termine tutti con le orecchie rivolte ad Udine dove la squadra di Cannavaro trova l’1-1 al 113’.

MONZA (4-2-3-1): Sorrentino; Birindelli (34’ st Pedro Pereira), Izzo (1’ st D’Ambrosio), Pablo Marì, Kyriakopoulos (1’ st Zerbin); Bondo (1’ st V. Carboni), Gagliardini; Colpani, Pessina, Dany Mota (21’ st Caprari); Djuric.

A disposizione: Mazza, Gori, Donati, Caldirola, Akpa Akpro, Colombo, Ferraris, Vignato S.

Allenatore: Palladino.

FROSINONE (3-4-2-1): Cerofolini; Lirola, Romagnoli, Okoli; Zortea, Barrenechea (41’ st Reinier), Brescianini, Valeri; Harroui (27’ st Gelli); Soulé (45’ st Baez), Cheddira (41’ st Cuni).

A disposizione: Frattali, Palmisani, Marchizza, Kaio Jorge, Garritano, Ibrahimovic, Ghedjemis, Monterisi, Bonifazi, Mazzitelli, Lusuardi.

Allenatore: Di Francesco.

Arbitro: signor Michael Fabbri di Ravenna; assistenti Luigi Rossi di Rovigo e Dario Garzelli di Livorno; Quarto Uomo Matteo Marcenaro di Genova; Var Rosario Abisso di Palermo, Avar Federico La Penna di Roma 1.

Marcatore: 9’ pt Cheddira (F)

Note: spettatori: 12.306 (447 tifosi giallazzurri) per un incasso di euro 215.196,94 compresa la quota abbonati; angoli: 3-3; ammoniti: 28’ pt Bondo (M), 2’ st Soulé (F), 47’ st Gelli (F); recuperi: 2’ pt;

Fonte Frosinone Calcio

CALCIO – La Coppa Italia è della Juve: 15esima della sua storia

Vlahovic mette ko l’Atalanta, partita ad alta tensione fino ai minuti finali. Per Allegri è record di vittorie nella competizione

ROMA – Juve signora di Coppa Italia. Con la firma di Vlahovic. L’Atalanta di Gasperini, bella a tratti, è stata protagonista anche in questo gran ballo dell’Olimpico di Roma ma alla fine ha dovuto lasciare il trofeo ai bianconeri. La Coppa Italia numero 15 della Juve, la quinta di Allegri, primo allenatore della storia a raggiungere i cinque successi in questa competizione.

LA PARTITA

Un 1-0 maturato dopo appena 4 minuti, quando Vlahovic è scappato sul filo del fuorigioco, ci ha messo il fisico per resistere al ritorno della difesa nerazzurra, e di destro ha infilato Carnesecchi. Subito un lampo in un primo tempo non particolarmente brillante in cui l’Atalanta ha provato a riprendersi spaventando la Juventus con un tentativo di Pasalic ‘murato’. Troppo poco. Decisamente un altro ritmo nella ripresa. Subito un tiro di Lookman deviato e finito un soffio fuori, poi un contatto sospetto Vlahovic-Hien su cui arbitro e Var non sono intervenuti e l’attaccante bianconero alla fine ha rimediato anche un giallo per proteste. Alta tensione.

FESTA PER 40MILA TIFOSI BIANCONERI

La festa della Juventus. L’Olimpico di Roma si è tinto di bianconero, con circa 40mila tifosi che erano arrivati nella Capitale per la finale di Coppa Italia contro l’Atalanta. E al fischio finale hanno fatto esplodere la loro gioia: cori, sciarpe e bandiere, e poi la squadra sotto la Curva a saltare, le strette di mano e gli abbracci con Vlahovic, decisivo nell’1-0 contro la formazione di Gasperini. Allegri è stato portato in trionfo dai giocatori. Dall’altra parte la delusione dei sostenitori nerazzurri, oltre 20mila a Roma. E in migliaia a Bergamo davanti al maxischermo che era stato allestito a piazza Vittorio Veneto.

VLAHOVIC: COPPA ITALIA E CHAMPIONS, OBIETTIVI RAGGIUNTI

“Sono i momenti che un giocatore sogna di vivere”. La gioia e l’orgoglio di Dusan Vlahovic, che ha firmato la vittoria della sua Juventus nella finale di Coppa Italia contro l’Atalanta (1-0) e regalato ai bianconeri un trofeo dopo tre anni di astinenza. “Abbiamo raggiunto- ha detto l’attaccante- nonostante le difficoltà di questa stagione, i due obiettivi che ci eravamo posti: la qualificazione in Champions League e la vittoria della Coppa Italia. Ora sto già pensando come vincere tanti altri trofei”.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it