Categoria: News

SOCIETA’ – 8 marzo, i pediatri: “Educare i bambini fin da piccoli al rispetto degli altri”

In occasione dell’imminente Giornata della Donna la Sipps ricorda l’importanza di una corretta educazione dei bambini al rispetto degli altri

ROMA – ‘Una donna non si tocca nemmeno con un fiore’. Una frase che andrebbe insegnata a tutti fin da piccoli, a scuola e in famiglia. Una frase da ricordare soprattutto in questi giorni, a poche ore dalla Giornata della Donna.

Per celebrare questa importante ricorrenza la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale sottolinea l’importanza di una corretta educazione dei bambini al rispetto e alla non violenza fin dalla più tenera età.

‘L’educazione deve cominciare fin dai primissimi anni di vita ma non può essere una educazione finalizzata al genere- spiega all’agenzia Dire Maria Carmen Verga, pediatra di libera scelta della Asl Salerno – Vietri sul Mare e segretario nazionale della SIPPS- perché la percezione della differenza di genere nei bambini non c’è, matura man mano con il passare degli anni, e perché sull’educazione influiscono molteplici fattori.

L’educazione deve, dunque, essere comprensiva del rispetto della persona in generale e deve rendere il bambino capace di instaurare con tutti relazioni sane, prive di pregiudizi e di prevaricazioni’.

‘Sugli interventi da adottare- prosegue- abbiamo da tempo prove di efficacia, che rientrano in quella che viene definita ‘educazione sessuale completa’. È il tipo di educazione su cui l’Unesco ha stilato vere e proprie Linee guida: prima ancora della sessualità, si deve imparare il rispetto alla propria dignità, a sviluppare relazioni sociali corrette, a capire quali siano le scelte che influenzano il proprio benessere per comprendere poi i diritti propri e quelli altrui e per tutelarli per tutta la vita’.

Maria Carmen Verga sottolinea che ‘gli interventi educativi finalizzati alla prevenzione della violenza e della disuguaglianza di genere sono in realtà diversi ed a più livelli. Ne cito due, per esempio: è importante che i genitori abbiano una relazione affettiva e di confidenza sicura con i propri figli e il livello di istruzione dei bambini e adolescenti.

‘Alzare il livello culturale, o anche semplicemente di istruzione delle bambine e dei bambini- informa la pediatra- è infatti, documentatamente, un fattore protettivo anche rispetto a comportamenti insani nell’ambito di un rapporto di coppia e tra maschi e femmine’.

Bisogna poi considerare il contesto ambientale, perché l’educazione non si esaurisce nel rapporto genitori-figli. ‘Per contesto ambientale- evidenzia Maria Carmen Verga- intendiamo non soltanto il contesto delle relazioni degli amici, dei parenti e dell’ambiente in cui la persona vive, ma anche i social.

Non dimentichiamo, infatti, che i social sono un fattore che influenza la psiche dei nostri ragazzi in modo molto potente e su cui i genitori devono avere maggiore consapevolezza e maggiore controllo. Bisognerebbe inoltre chiedere alla politica di regolamentare in maniera efficace anche l’accesso dei minori al mondo dei social’.

L’impegno dei pediatri della SIPPS si riflette anche su come le bambine e i bambini debbano essere educati ad affrontare le contrarietà e i problemi quotidiani. ‘Abbiamo spesso a che fare con bambini che poi diventano adolescenti molto fragili- dichiara Verga- e che non sono capaci di tollerare un rifiuto, una contrarietà: mi riferisco al semplice giocattolo del bimbo o al capriccio di stare davanti alla televisione fino a problemi più seri, come il rifiuto della fine di una relazione affettiva. Riuscire a rendere questi ragazzi più forti rispetto alle contrarietà della vita è una cosa che poi può avere ricadute positive anche in una relazione tra uomini e donne’.

È chiaro che tutto questo produrrà effetti solo nel medio-lungo periodo. ‘Nell’immediato- precisa il segretario nazionale della SIPPS- purtroppo quello che stiamo dicendo non può essere la soluzione sicura per evitare i numerosi femminicidi che abbiamo sotto gli occhi nella cronaca di tutti i giorni e che sono commessi da adulti. La soluzione immediata è affidata alle Istituzioni.

Possiamo però far conoscere diffusamente a tutte le donne, ma anche a bambine e adolescenti, quali sono i campanelli di allarme a cui si deve prestare attenzione, quali sono le situazioni a rischio da evitare, le precauzioni da adottare e tutti gli strumenti, anche giuridici, attualmente disponibili, per avere protezione e difendersi.

In più, magari, se facciamo circolare dei messaggi positivi sull’educazione, sulla corretta relazione uomo-donna, anche per spirito di emulazione si può creare un sentimento diffuso più positivo che potrebbe bloccare qualcosa di negativo che sta per nascere’.

Madri e padri, dunque, rivestono un ruolo fondamentale nello sviluppo e nell’educazione dei propri figli, proprio sul tema del rispetto. ‘Fin dall’infanzia- afferma Iride Dello Iacono, pediatra allergologo e consulente della SIPPS sui temi della genitorialità- si possono creare occasioni di confronto per educare alla non violenza. Il lavoro di sensibilizzazione e prevenzione costituisce uno dei punti cruciali per contrastare la violenza maschile sulle donne.

Uno degli aspetti fondamentali per educare alla non violenza è quello di sviluppare la capacità di costruire relazioni basate sui principi di parità, equità, rispetto e inclusività. I bambini che crescono in contesti familiari in cui la madre subisce maltrattamenti da parte del marito o del compagno possono sviluppare modelli simili nei confronti dell’altro sesso, mentre le bambine potrebbero considerare una normalità il subire maltrattamenti da parte del partner’.

Occorre, dunque, una adeguata educazione sentimentale per superare le emozioni negative, come ad esempio la rabbia, la paura, la vergogna o il dispiacere per un rifiuto. ‘È compito dei genitori- continua- insegnare a riconoscere queste emozioni negative e a superarle in modo positivo. Bisogna poi stabilire dei limiti ma senza mai imporli con autorità, impulsività o toni di voce alterati: il confronto, con opportune delucidazioni sul perché, costituisce un metodo educativo persuasivo, rispettoso e non violento.

Un’altra raccomandazione particolarmente significativa al giorno d’oggi è la limitazione ai dispositivi digitali, soprattutto se utilizzati per tranquillizzare un bambino in preda a una forte emozione. Da un lato bisogna tenere conto che molto spesso il contenuto dei cartoni che oggi vengono trasmessi non è solo violento ma le immagini, essendo particolarmente veloci e cariche di colori, risultano iperstimolanti ed eccitanti. Meglio la lettura di una fiaba o canticchiare una canzoncina’.

‘A tal proposito- dice ancora la consulente della SIPPS sui temi della genitorialità- voglio ricordare ‘Nati per leggere’ e ‘Nati per la musica’, progetti educativi di avvio molto precoce alla lettura e all’ascolto musicale in grado di dare stimolazioni delle emozioni positive’.

Iride Dello Iacono non ha dubbi. ‘Qualora un genitore o un insegnante assista a un gesto violento che un bambino eserciti su una figura femminile che sia la sorella, la cuginetta, l’amica o la compagna di classe, occorre intervenire immediatamente, anche nel caso in cui si dovesse trattare di un gioco un po’ fisico, a cui in quel momento la bambina non abbia voglia di partecipare. Educare i figli di sesso diverso in maniera paritaria favorisce in entrambi sicurezza, autonomia e autostima.

Un padre che valorizzi la figlia fa sì che lei stessa si senta apprezzata dalla figura maschile genitoriale e rafforzerà la ricerca futura di relazioni di reciproca stima con l’altro sesso e mai di sottomissione. Infine, a partire dai 12-13 anni, è estremamente utile avviare in ambito familiare, scolastico e pediatrico un’appropriata educazione sessuale, in cui si ribadisca il rispetto delle scelte, della persona e del corpo dell’altro, fattori cruciali per la prevenzione della violenza sessuale’.

La pediatra si sofferma inoltre sull’importanza di far comprendere alle giovani generazioni che la violenza non è solo fisica ma anche verbale. ‘Un bambino abituato a urla e frasi umilianti da parte del genitore diventerà a sua volta un adulto portato a urlare e ad umiliare.

Gli sembrerà infatti normale che la relazione si basi su discussioni violente e non sul dialogo e non sarà abituato al reciproco rispetto delle opinioni’.

E nella mente di una bambina che subisce violenza fisica e/o verbale potrebbero scatenarsi non poche e gravi problematiche. ‘Quando questo avviene soprattutto tra le mura domestiche la piccola svilupperà scarsissima autostima, mancato rispetto della propria persona e del proprio corpo. Tutto ciò, ovviamente, accadrà anche se la bimba assisterà alle violenze subite dalla mamma.

E potrebbe strutturare un modello di relazioni basate sulla prevaricazione della figura maschile su quella femminile. Da qui la necessità che tutti coloro che sono preposti alla cura dello sviluppo psicofisico dei bambini a partire dai primi anni di vita orientino i propri sforzi a individuare precocemente condizioni familiari di disparità di genere o, addirittura, condizioni di violenza assistita o di violenza subita’.

‘Le esperienze vissute nella prima infanzia- interviene il presidente SIPPS, Giuseppe Di Mauro- hanno implicazioni per la salute fisica e mentale lungo tutto l’intero corso della vita. Tutte le competenze del bambino, quelle motorie, sensoriali, cognitive, emotive e sociali, si vanno costruendo nelle primissime epoche della vita, a partire dal concepimento fino al termine dei primi tre anni’.

‘Già nel 2014- ricorda- l’Unione europea ha enfatizzato la necessità che i genitori vengano sostenuti nell’interpretazione del loro ruolo educativo e nel farsi totalmente carico delle responsabilità che le funzioni correlate alla genitorialità comportano. I genitori, dunque, devono essere considerati una risorsa cruciale nell’educazione dei cittadini del domani.

Per questo motivo gli interventi precoci a sostegno di una genitorialità responsiva costituiscono le basi perché vengano trasmessi comportamenti volti al rispetto, alla non violenza, all’accettazione della diversità e all’inclusione’.

‘Le azioni per intervenire sul vissuto sociale, sui fattori di rischio, sulle singole famiglie- informa Di Mauro- passano tutte attraverso percorsi di sostegno, di supporto e di aiuto alla genitorialità, dove il pediatra di famiglia riveste un ruolo fondamentale. Sostenere quindi i genitori in ambito educativo rappresenta la vera mission di una Società scientifica che opera in ambito preventivo’.

‘Nel tempo- conclude Di Mauro- la SIPPS ha sviluppato competenze e attenzioni a queste problematiche. Ne sono esempio le varie iniziative editoriali come le guide ‘Il bambino nella sua famiglia’ e ‘Includendo 360’, testo per la tutela della disabilità in pediatria.

Senza dimenticare il booklet di Ginecologia ‘Chiedi a me’, rivolto agli adolescenti, con risposte dirette a domande dirette raccolte tra i giovani. La SIPPS ha inoltre condiviso e ha collaborato scientificamente al progetto ‘Nestlé Parenting Initiative’, programma internazionale di sostegno alla genitorialità’. Perché ‘Una donna non si tocca nemmeno con un fiore’.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

CRONACA – Polizia di Stato: Daspo urbano e fogli di via emanati dalla Questura di Frosinone

Azioni determinanti per consolidare la sicurezza urbana

FROSINONE – Al fine di poter garantire la difesa della cosiddetta “sicurezza urbana”intesa come il bene pubblico che afferisce alla vivibilità e al decoro delle città, finalizzata ad aumentare i livelli di coesione e convivenza sociale, il Questore della Provincia di Frosinone, nei giorni scorsi, ha disposto nei confronti di un 48enne, l’applicazione della misura di prevenzione del “Daspo Urbano”.

Il provvedimento è stato emesso dopo un’attenta istruttoria della Divisione Anticrimine, su proposta del Posto di Polizia Ferroviaria del capoluogo.

L’uomo era stato intercettato nell’area ferroviaria, dove effettuava l’attività di accattonaggio molesto con modalità vessatorie e petulanti, tanto da impedire o addirittura limitare la libera accessibilità e fruizione delle infrastrutture di trasporto pubblico   agli utenti in transito.

Nonostante l’intimazione ad allontanarsi, il soggetto reiterava le condotte, rendendosi responsabile dei medesimi comportamenti e per i quali gli venivano contestate altre sanzioni amministrative ed intimazioni ad allontanarsi dalla Stazione Ferroviaria di Frosinone e relative pertinenze.

L’uomo, tra l’altro, risultava gravato da precedenti di polizia in ordine ai reati di furto aggravato, danneggiamento, violazione della legge sugli stupefacenti, rissa, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, nonché attualmente sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione giornaliero alla P.G.

Inoltre, nell’ambito delle attività della Polizia di Prevenzione e di controllo del territorio, effettuate sotto le direttive del Sig. Questore di Frosinone, Dottor Domenico CONDELLO, sono stati emessi quattro Fogli di Via Obbligatori a carico di soggetti pluripregiudicati a seguito dell’istruttoria predisposta dalla Divisione Anticrimine della Questura di Frosinone. In particolare, la misura di prevenzione personale è applicata dal Questore nei confronti di specifici soggetti che, sulla base di elementi di fatto, sono ritenuti abitualmente dediti a traffici delittuosi.

Queste azioni rappresentano un intervento diretto e concreto per rafforzare la sicurezza e l’ordine pubblico, evidenziando l’impegno della Polizia di Stato nel contrastare la criminalità e garantire un ambiente sicuro per i cittadini.

Fonte Polizia di Stato

COSTUME & SOCIETA’ – Anno bisestile, ecco perché febbraio ha un giorno in più

In realtà, la regola dei quattro anni non è propriamente esatta per individuare l’anno bisestile

ROMA – Il 2024 è un anno bisestile, ossia al posto dei canonici 365 giorni, ce ne sarà uno in più. Nello specifico, febbraio ha 29 giorni anziché 28. Nella conoscenza popolare, questo accade ogni 4 anni. Ma, in realtà, non è proprio così.

COS’È L’ANNO BISESTILE

La Terra impiega 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi a completare un’orbita intorno al Sole. Il calendario gregoriano, quello che utilizziamo, conta però soltanto 365 giorni. Per evitare la progressiva divergenza delle stagioni, le ore in avanzo vengono riallineate ogni 4 anni con l’anno bisestile. Se non aggiungessimo un giorno ogni 4 anni, nell’arco di un secolo il calendario astronomico e quello umano sarebbero sfasati di 24 giorni.

Questo calcolo risale ai tempi dei Romani. Precisamente, nel 46 a.C. Giulio Cesare, per pareggiare i conti con le ore di ‘avanzo’, seguendo i calcoli dell’astronomo Sosigene di Alessandria, introdusse nel calendario giuliano un giorno in più ogni 4 anni, subito dopo il 24 febbraio. In latino il 24 febbraio era il ‘sexto die ante Calendas Martias‘, e quel giorno diventò il ‘bis sexto die’, da cui la denominazione ‘bisestile’.

QUALI SONO GLI ANNI BISESTILI?

In realtà, la regola dei quattro anni non è propriamente esatta per individuare l’anno bisestile. Con il calendario gregoriano, che sostituì quello giuliano alla fine del sedicesimo secolo, furono introdotte delle definizioni più dettagliate. È considerato bisestile un anno non secolare (ossia non deve finire con 00, come 2016, 2020, 2024, etc…) divisibile per 4. È bisestile anche un anno secolare se divisibile per 400. Ad esempio, il 1900 NON è stato un anno bisestile perché è un anno secolare NON divisibile per 400. Invece, il 2000 è stato un anno bisestile ‘speciale’ perché anche se secolare è divisibile per 400. Il 2100, invece, NON sarà bisestile perché è un anno secolare NON divisibile per 400.

PERCHÉ IL SIMBOLO DELL’ANNO BISESTILE È UNA RANA?

Aprendo Google, in molti avranno notato che il doodle di oggi dedicato all’anno bisestile ha come protagonista una rana. La rana nei paesi anglosassoni è proprio il simbolo degli anni bisestili. In inglese, infatti, è uso comune riferirsi al 29 febbraio come ‘leap day’, dove ‘leap’ significa ‘salto’. Da qui la connessione tra rana e anno bisestile.

IL COMPLEANNO DEI NATI IL 29 FEBBRAIO

Quando festeggiano il compleanno i nati il 29 febbraio? Non c’è una regola precisa. Quando non c’è l’anno bisestile, c’è chi sceglie di anticipare il compleanno al 28 febbraio, o chi preferisce aspettare il 1° marzo. In Italia, a causa della data particolare, i nati il 29 febbraio hanno una carta d’identità che dura 14 anni al posto dei 10 canonici.

 Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

FONDI (LT) – Il giardino di Villa Cantarano si arricchisce di due importanti novità

Inaugurato un percorso didattico per approfondire la conoscenza delle piante autoctone presenti nel Parco Monti Ausoni. Due “alberi dei Giusti” per educare alla responsabilità individuale e alla solidarietà

FONDI (LT) – Nei giorni scorsi, a Villa Cantarano, sede amministrativa dell’Ente Parco Naturale Regionale Monti Aurunci e Lago di Fondi, è stato ufficialmente presentato il percorso didattico “Un giardino tra le mura: dai Romani ad oggi alla scoperta di piante e monumenti”.

Il percorso didattico, realizzato dal personale interno dell’Ente in collaborazione con i giovani Volontari del Servizio Civile Universale, che ne hanno ideato la grafica e curato i contenuti, intende guidare i visitatori, attraverso una serie di pannelli, di schede informative e di file-audio, alla scoperta delle caratteristiche e delle peculiarità delle piante autoctone presenti nell’area naturale protetta, nonché illustrare le particolarità storico-architettoniche del giardino di Villa Cantarano.

In concomitanza con la presentazione del percorso didattico si è svolta anche la cerimonia di piantumazione nel giardino della Villa di due “alberi dei Giusti”, un’iniziativa promossa dall’ITI Pacinotti con il patrocinio dell’Onlus Gariwo (acronimo di Gardens of the Righteous Worldwide), del Comune di Fondi e dell’Ente Parco. Il 6 marzo ricorre la celebrazione della Giornata europea dei Giusti: la presenza degli alberi all’interno del giardino mira ad additare l’esempio e a tenere viva la memoria di quanti, donne e uomini di ogni tempo e di ogni luogo, hanno fatto del bene e salvato vite umane opponendosi, con una coraggiosa scelta di responsabilità individuale, a ingiustizie e persecuzioni.

All’evento erano presenti, oltre al direttore dell’Ente Parco dott. Lucio De Filippis, il sindaco di Fondi dott. Beniamino Maschietto, la dirigente dell’ITI Pacinotti prof.ssa Gina Antonetti, la rappresentante dell’Onlus Gariwo dott.ssa Benedetta Macripò, la storica prof.ssa Anna Foa e il “Giusto” Vito Fiorino.

“La creazione di un percorso didattico di facile fruibilità nel giardino di Villa Cantarano – ha rilevato il dott. De Filippis – si inserisce nel quadro degli interventi dell’Ente Parco finalizzati alla valorizzazione dei beni naturalistici e storico-artistici del territorio. I giardini sono luoghi di distensione e di quiete. Da oggi offriamo ai frequentatori della Villa, oltre alla possibilità di godere della tranquillità dell’unica area verde all’interno delle Mura di Fondi, il suo cuore verde, anche l’opportunità di approfondire in loco la conoscenza di alcune interessanti peculiarità della flora del nostro territorio. Ma i giardini sono anche luoghi di incontro e di dialogo. Gli alberi dei “Giusti”, Vito Fiorino e Mamadou Kouassi, vogliono appunto promuovere la cultura dell’incontro, della solidarietà, dell’aiuto reciproco: valori imprescindibili non solo se vogliamo che i nostri sforzi per preservare la coesione sociale e la pace abbiano successo, ma anche – sul fronte della tutela della natura – per scongiurare che l’indifferenza o, peggio, gli egoismi di parte finiscano per arrecare all’ambiente danni irrimediabili, impedendo, malgrado tutto, un mutamento reversibile ”.

CRONACA – Controlli amministravi da parte della Polizia di Stato

CASSINO – Gli agenti della Sottosezione Polizia Stradale di Cassino congiuntamente a personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro e dell’ARPA Lazio procedevano al controllo di un capannone industriale nel cassinate, rilevando la presenza di una carrozzeria industriale per autobus e mezzi pesanti, priva di qualsiasi titolo autorizzativo.

All’atto dell’ingresso, il titolare e tre lavoratori irregolari, venivano colti intenti ad eseguire riparazioni su un autobus e minibus turistici, in violazione della normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, nonché della normativa in materia ambientale.

Numerose le infrazioni riscontrate dai diversi enti intervenuti i quali, ognuno per il settore di propria competenza, irrogavano sanzioni amministrative per diverse migliaia di euro.

 Venivano altresì sottoposte a sequestro amministrativo le numerose attrezzature e le strumentazioni presenti all’interno del capannone, disponendo l’immediata sospensione dell’attività lavorativa esercitata.
Nella circostanza sono stati controllati oltre 50 veicoli presenti nel piazzale in attesa di riparazione.

Fonte Polizia di Stato

COSTUME & SOCIETA’ – Italiani senza competenze digitali: un’azienda su due non trova personale

Le aziende di Information tecnology faticano a trovare personale con competenze digitali avanzate, anche se questo non succede solo in Italia. Le richeiste sono legate a retribuzione e bilanciamento vita privata – lavoro

ROMA – Il 54,6% delle aziende di Information Tecnology in Italia fatica a trovare personale con competenze digitali avanzate. A fronte di una media globale del 47,3%, la percentuale tocca quota 60,6% in India. Vicini a noi Spagna (52,9%), Francia (51,2%) e Germania (50,6%). Minori difficoltà di reperimento in Polonia, Turchia e Portogallo, dove il fenomeno accomuna comunque oltre un’azienda su tre (rispettivamente il 37,6%, 33,6% e 38,8%). Sono i dati che emergono dal report “IT Global HR Trends” realizzato da Gi Group Holding, multinazionale italiana del lavoro, in collaborazione con il Politecnico di Milano e la società di data intelligence INTWIG Data Management. La ricerca, condotta in 13 Paesi -Brasile, Cina, Francia, Germania, India, Italia, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti- ha messo in luce i principali trend delle risorse umane nelle aziende del settore IT (Information tecnology) in una fase in cui l’innovazione e lo sviluppo tecnologico stanno trasformando i modelli lavorativi e di business.

Nella ricerca di lavoro, i fattori che i candidati al settore considerano prioritari sono la retribuzione (49%), un adeguato work-life balance (31,2%) e la possibilità di ricoprire ruoli che non comportino un elevato livello di stress (21,1%). Priorità confermate anche in Italia, dove il 60% sottolinea il fattore retributivo, il 32% la conciliazione del proprio lavoro con la vita privata e il 24% mette l’accento sul contenimento dello stress. Per un lavoratore su quattro (il 25,3% a livello globale, il 24% in Italia) un importante fattore d’attrattività sono anche le opportunità di avanzamento di carriera e crescita professionale che l’azienda può offrire.

Per attrarre e trattenere talenti, le imprese potrebbero considerare in misura crescente anche l’adozione di modelli di lavoro flessibili e ibridi. Più di un lavoratore IT su tre (38%) nel nostro Paese dichiara infatti di apprezzare il lavoro in modalità ibrida, percentuale considerevolmente superiore alla popolazione complessiva dove la quota scende al 18,9%.

L’Information Technology, aggiunge la ricerca, è il settore che registra il più alto livello di soddisfazione tra i lavoratori con un punteggio globale di 8,4/10 che sale a 9,3 in Italia. Non mancano tuttavia i fattori di stress, legati soprattutto alla difficoltà di conciliazione con la vita privata (48% in Italia, 39,2% a livello globale) e ai carichi lavorativi (44% Italia, 46,6% globale), aspetti che sottolineano come il contrasto a questi fattori sia cruciale per favorire tanto l’attraction quanto la retention dei talenti nel lungo periodo. Di fronte a queste trasformazioni, l’aggiornamento delle competenze e una cultura della formazione continua diventano un fattore cruciale per garantire alle aziende un vantaggio competitivo. A questo riguardo, i professionisti IT italiani – in linea con i loro colleghi globali – si impegnano attivamente per acquisire nuove skill, in particolare seguendo corsi di formazione organizzati dal proprio datore di lavoro (32%) ma anche investendo proattivamente in iniziative di apprendimento autonome con corsi e piattaforme di formazione online (28%).

Parallelamente alle hard skill, molte aziende guardano con favore alle competenze cognitive, gestionali e tecnologiche. Il pensiero analitico è la soft skill più apprezzata a livello globale, seguita da pensiero creativo, resilienza, motivazione e curiosità.

Per il settore IT è anche essenziale lavorare per ridurre il divario di genere. In questo senso, dalla survey emerge che le aziende a livello globale stanno adottando misure per garantire alle donne pari opportunità di carriera. Tra le principali: finanziare la formazione STEM per le figlie dei dipendenti, come incentivo per le donne a entrare a far parte delle loro organizzazioni, e ospitare o contribuire a conferenze universitarie con professioniste IT di successo.

“Il settore IT è percorso da un’ondata di innovazione spinta da cinque grandi forze che stanno aprendo nuovi scenari e trasformando le strategie di business: intelligenza artificiale, analisi dei big data, cloud computing, sicurezza informatica e tecnologia 5G- dichiara Elisabetta Paddeu, Division Manager ICT di Gi Group- il nostro Report, frutto di un’ampia ricerca condotta a livello globale, ha esaminato l’impatto di questi cambiamenti sui modelli di lavoro così come sulle carriere, i ruoli e le competenze nelle aziende del comparto. Uno dei risultati più significativi concerne le aspettative dei lavoratori e dei potenziali candidati: oggi, tra le priorità dei professionisti IT osserviamo infatti un’esigenza crescente di equilibrio tra vita professionale e personale, così come di far parte di un’azienda attenta al benessere dei dipendenti e di accedere a opportunità di formazione continua, particolarmente importante data la rapida evoluzione delle tecnologie. Comprendere e soddisfare le nuove aspettative dei lavoratori sarà fondamentale per affrontare la sfida del gap di competenze, trattenere i talenti e migliorare la competitività aziendale. In questo scenario le funzioni HR hanno il compito cruciale di leggere il cambiamento e guidare le loro organizzazioni nella nuova era tecnologica”.

 Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

COSTUME & SOCIETA’ – Sabato scorso è stata la Giornata del gatto: ecco perché

Il 17 febbraio in Italia è la Giornata nazionale del gatto: in Italia ce ne sono 10 milioni e sono un aiuto contro la solitudine e nel mantenimento di uno stile di vita sano

BOLOGNA – Il 17 febbraio in Italia è la Giornata nazionale del gatto. Perchè proprio il 17 febbraio? Innanzitutto un’antica tradizione identifica febbraio come il mese dei gatti e delle streghe, ma c’è anche un’altra ragione: febbraio è il mese in cui regna il segno zodiacale dell’Acquario, che è considerato il segno degli spiriti liberi, tratto universalmente riconosciuto ai gatti.

Quanto alla scelta del 17, deriva dall’idea di sfatare tutte le credenze negative legate ai gatti che portano sfortuna, in particolare quelli neri. Benchè in Italia si festeggi il 17 febbraio, a livello mondiale per la verità, molti paesi celebrano la festa del gatto in estate, l’8 agosto, giornata che venne indetta nel 2002 dall’International Fund for Animal Welfare (Ifaw).

In Italia quanto sono diffusi i gatti? Oggi quasi una famiglia su due (oltre il 40%) ha in casa un animale domestico ed è sempre più convinzione diffusa che la relazione con gli animali d’affezione porti un beneficio importante sia a livello di umore (e di educazione nella crescita dei bambini), che per mantenere uno stile di vita attivo. Inoltre, avere un animale in casa aiuta anche a sentirsi meno soli. Nel 2023, in Italia, si stimano circa 65 milioni gli animali domestici, di cui quasi nove milioni di cani e dieci milioni di gatti, entrati a far parte delle famiglie italiane. Inoltre, è cosa risaputa che i gatti – anzi, i ‘gattini’ – sono ormai star del web e dei social in particolare, dove sono amati più di ogni altro animale.

In occasione della Giornata nazionale del Gatto, Trovaprezzi.it ha fatto un focus sulle ricerche relative ai prodotti per animali da compagnia: nel 2023, ad interrogare Trovaprezzi su prodotti per animali sono stati in 6milioni e 240mila, registrando un +6% rispetto al 2022. La maggior parte delle ricerche riguarda il cibo (oltre 2milioni e 900mila ricerche) e gli articoli veterinari (oltre 2milioni e 450mila ricerche), che complessivamente raggiungono l’86% del totale.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

EVENTI – “Il Tagliere” Stuzzicheria di Gran Classe a Villetta Barrea (Aq)

VILLETTA BARREA (Aq) – Nel cuore del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Massimo Di Folco imprenditore arcese dopo il successo delle Case Vacanza delle “Masserie”, inaugura sabato prossimo Il Tagliere – Stuzzicheria.

“Sabato 17 febbraio, vi aspettiamo dalle ore 18:00 per l’apertura del Tagliere!
Ci trovate a Villetta Barrea (AQ) in via Benedetto Virgilio n.53.
In occasione dell’apertura, le bollicine le offriamo noi!
Inizialmente saremo aperti esclusivamente il weekend.

Dalle 11:00 alle 14:30 per l’AperiPranzo.

Dalle 17:00 alle 20:30 per uno spuntino (sia dolce che salato!) e per l’AperiCena.

Nella stuzzicheria sarà possibile gustare salumi e formaggi provenienti da piccole realtà artigianali, ma anche sfiziosi stuzzichini salati e gustosi dolci!”

contatti: 375.51.68.865

Via Benedetto Virgilio 53, 67030 Villetta Barrea (Aq)

POLITICA – Smart working, salta la proroga: il 31 marzo finisce per tutti, anche per i fragili

Senza un accordo aziendale che disciplini lo smart working, dopo il 31 marzo non sarà più possibile usufruire di giorni di lavoro da remoto per lavoratori del privato fragili e con figli sotto i 14 anni. I dipendenti pubblici non ne avevano più diritto dal 31 dicembre

BOLOGNA – I lavoratori del pubblico hanno dovuto rinunciarci il 31 dicembre. E i privati dovranno salutarlo dopo il 31 marzo. Niente proroghe per lo smart working per fragili e persone con figli sotto i 14 anni: la norma che avrebbe dovuto stabilire la proroga della misura (al momento in scadenza al 31 marzo) doveva essere inserita nel Milleproroghe in discussione ieri alla Camera, ma è saltata. Gli emendamenti presentati dal Movimento 5 stelle per ottenere una proroga sono stati respinti: i 5 stelle puntavano in realtà a rendere strutturale lo smart working in particolare per i lavoratori fragili, sia del pubblico sia del privato. Ma la cosa non è passata.

NIENTE PIÙ SMART DOPO IL 31 MARZO

Fatte salve le aziende che hanno strutturato lo smart working tramite accordi aziendali (e ormai sono tante ad essersi mosse così), resta dunque in vigore la scadenza del 31 marzo per chi aveva diritto al lavoro agile nel settore privato, a patto che il tipo di lavoro fosse valutato compatibile con la prestazione da remoto. A chi spetta al momento questa possibilità? Ai lavoratori dipendenti con figli minori di 14 anni (e dove entrambi i genitori lavorino e nessuno dei due percepisca strumenti di sostegno al reddito) e ai lavoratori fragili a fronte di una certificazione del medico.

LA RABBIA DEL M5S

“Ancora una volta, maggioranza e Governo scelgono di girarsi dall’altra parte davanti alle nostre richieste di buonsenso, continuando a perpetuare una discriminazione nei confronti dei ‘fragili’ della Pubblica amministrazione la cui proroga del lavoro agile è scaduta lo scorso 31 dicembre e non è stata protratta, com’è invece avvenuto per i dipendenti privati. La nostra battaglia va avanti e non si ferma qui”. Lo afferma in una nota la deputata del Movimento 5 Stelle in commissione Affari sociali Gilda Sportiello.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

FROSINONE – la Polizia di Stato ricorda Giovanni Palatucci, il poliziotto morto nel campo di concentramento di Dachau

Piantumato presso il parco comunale Jean de La Fontaine un ulivo, simbolo di pace, donato dalla Coldiretti.

FROSINONE – Questa mattina, presso il parco comunale Jean de la Fontaine alla presenza delle massime autorità civili, militari e religiose, si è svolta la cerimonia di piantumazione di un albero di ulivo, simbolo di pace ed è stata scoperta la targa che l’amministrazione comunale ha voluto realizzare per celebrare la memoria di Giovanni Palatucci, Medaglia d’Oro al Valor Civile e Giusto fra le Nazioni.

Il funzionario della Polizia di Stato che si distinse per la sua straordinaria umanità e il totale disprezzo del pericolo, salvando migliaia di ebrei dalle persecuzioni nazifasciste.

Giovanni Palatucci, era, infatti, un giovane commissario che dall’8 settembre 1943 fu reggente della Questura di Fiume, oggi Rijeka, città della Croazia; dopo un anno, il 13 settembre 1944 fu arrestato e condannato a morte dalle autorità tedesche con l’accusa di aver salvato oltre 6000 ebrei.  Deportato a Dachau morì il 10 febbraio del 1945, dopo aver subito circa quattro mesi di stenti e torture. Il suo corpo venne gettato in una fossa comune sulla collina di Leitenberg, insieme ai corpi di centinaia di ebrei e di antifascisti.

Nel 1990 lo Yad Vashem di Gerusalemme lo ha giudicato “Giusto tra le Nazioni” e nel 1995 lo Stato italiano gli ha attribuito la Medaglia d’Oro al Merito Civile.

Il 21 marzo 2000 il Vicariato di Roma emana un Editto per l’apertura del processo di beatificazione del “Servo di Dio Giovanni Palatucci”, avvenuta il 9 ottobre 2002. Inoltre, in occasione della cerimonia ecumenica Giubilare del 7 maggio 2000, Papa Giovanni Paolo II lo annovera tra i martiri del XX Secolo.

Particolarmente toccante il momento del disvelamento della targa e della benedizione officiata da Sua Eccellenza Monsignor Ambrogio Spreafico, Vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino-Anagni- Alatri.

All’unisono, gli interventi del Questore dr. Domenico Condello, del rappresentante della Comunità Ebraica di Roma, dr. Ruben Della Rocca e del Sindaco, dr Riccardo Mastrangeli che hanno sottolineato l’importanza del sacrificio del funzionario di Polizia, che, quando fu catturato dai nazisti, era reggente della Questura di Fiume.

Presente l’Associazione Nazionale Polizia di Stato, la cui sezione di Frosinone porta proprio il nome di Giovanni Palatucci.

Il valore del suo sacrificio deve essere di esempio per le giovani generazioni e, per l’occasione, sono stati invitati a partecipare all’iniziativa gli alunni della Scuola Primaria “La Rinascita” dell’Istituto Comprensivo Frosinone 2.

A loro, con cappellini “griffati” Polizia di Stato e soprattutto con la spensieratezza, tipica dell’età, è stato affidato il “messaggio” di pace e fratellanza tra i popoli. La loro presenza alla cerimonia acquisisce un valore particolarmente significativo, perché attraverso la loro testimonianza si mantenga sempre viva la memoria del sacrificio di quanti hanno perso la propria vita per salvare quella degli altri.

Un ringraziamento particolare a Simone Zomparelli per aver intonato il silenzio al disvelamento della targa commemorativa, Simone oltre ad essere un giovane musicista talentuoso è il nipote di un poliziotto in quiescenza.

Fonte Polizia di Stato