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AMBIENTE – In Abruzzo un giovane grifone torna in libertà

L’avvoltoio nutrendosi di scarti di macellazione di animali cacciati con l’uso di munizioni contenenti piombo era rimasto intossicato

ROMA – Il pomeriggio di domenica 26 novembre 2023 sembrava scorrere come tanti altri, almeno fino a quando il GPS di un giovane grifone, monitorato nell’ambito della collaborazione tra Rewilding Apennines e Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro, non ha segnalato un’anomalia: l’animale era fermo da troppo tempo. Non è strano per i grifoni fermarsi nello stesso posto per diverse ore, soprattutto in presenza di cibo, ma un soggetto fermo in un punto da giorni desta immediatamente dei sospetti. Nutrendosi esclusivamente di carcasse, infatti, non è raro che i grifoni siano vittime di avvelenamenti e intossicazioni. Carcasse avvelenate per colpire i grandi predatori hanno già mietuto vittime anche tra i grifoni durante la scorsa primavera e nei mesi a seguire. Altre volte, invece, capita che questi necrofagi si nutrano dei resti di animali selvatici cacciati, o bracconati, con munizioni contenenti piombo, e questo, accumulandosi nei tessuti, può intossicare il grifone e, nei casi più gravi, ucciderlo.

I field officer di Rewilding Apennines, notata l’anomalia, si sono immediatamente recati sul posto per un sopralluogo, ma in un primo momento, a causa del buio, non è stato possibile individuare l’animale. Il mattino seguente, quindi, è stato effettuato un secondo tentativo, e il grifone, infreddolito e debilitato, è stato individuato e catturato con la collaborazione del Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro. L’animale è stato poi trasportato verso il CRFS (Centro Recupero Fauna Selvatica) Lipu di Roma, dove sono stati eseguiti tutti gli accertamenti del caso. Il giovane grifone, nonostante la presenza di piombo nel sangue in quantità leggermente superiori alla soglia considerata tossica, si presentava in discrete condizioni fisiche. I risultati delle analisi, eseguite dopo diversi giorni dal momento in cui dovrebbe essersi alimentato per l’ultima volta, fanno pensare che si fosse nutrito di scarti di macellazione di animali cacciati con l’uso di munizioni contenenti piombo, rimanendone intossicato e non riuscendo a riprendere il volo.

Per fortuna l’avvoltoio si è dimostrato da subito un combattente e ha ripreso a nutrirsi dopo poco tempo dall’arrivo al CRFS Lipu. Nonostante le ottime premesse, però, l’animale ha impiegato oltre un mese a tornare in condizioni tali da poter tornare in libertà.

Il 2 gennaio i team di CRFS Lipu e Rewilding Apennines hanno riportato il grifone in libertà nei pressi di una delle colonie riproduttive presenti in Abruzzo per aumentare le sue possibilità di sopravvivenza.
“Sicuramente in questo caso, come in diversi altri dall’inizio del programma di monitoraggio nel 2021, l’utilizzo delle trasmittenti satellitari ci ha permesso di intervenire in modo abbastanza tempestivo da recuperare un animale che altrimenti molto probabilmente sarebbe morto”, dice Nicolò Borgianni, Vulture Field Officer di Rewilding Apennines.

Le trasmittenti satellitari, infatti, permettono di individuare non solo possibili casi di avvelenamento, come avvenuto più volte nel 2023, ma anche movimenti anomali che sono indice di disagio, dovuto a malattie, ferite o intossicazioni (come in questo caso).

Il primo inverno è sicuramente un momento difficile per i giovani grifoni, che, per la prima volta nella loro vita, si trovano ad affrontare temperature rigide, difficili condizioni di volo e una maggiore scarsità di cibo, e sono quindi più portati ad alimentarsi di resti di macellazione della selvaggina o degli scarti delle aziende di allevamento, esponendosi più frequentemente a potenziali rischi per la propria salute. Il monitoraggio tramite GPS è quindi importante anche per il recupero di esemplari in difficoltà, soprattutto considerando che la mortalità per cause antropiche per la popolazione di grifone dell’Appennino centrale rimane elevata e quindi ogni singolo esemplare è fondamentale per la sopravvivenza della specie sulle nostre montagne”, aggiunge Borgianni.

Il giovane esemplare di grifone è stato senza dubbio molto fortunato. “La sua storia dimostra come la collaborazione tra enti e organizzazioni locali possa risultare determinante per la salvaguardia degli animali selvatici. Inoltre, dimostra l’efficacia del programma di monitoraggio, che permette non solo di tenere traccia dei luoghi di interesse per la specie, come le aree di alimentazione e quelle di nidificazione, ma anche l’intervento tempestivo necessario a salvare la vita di questi preziosi, quanto sottovalutati, animali”, dice Rewilding Apennines.

“Ringraziamo tutti coloro i quali hanno collaborato al recupero e al rilascio in natura del giovane grifone: i nostri field officer, attivi anche nei fine settimana, il Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro e il personale del CRFS Lipu di Roma. Ci auguriamo che questo esemplare possa continuare a lungo a volare nei cieli dell’Appennino centrale e contribuire alla salvaguardia della preziosissima specie di cui fa parte. Storie come la sua ci ripagano di tutti gli sforzi fatti fino ad ora e ci motivano a continuare a lavorare con crescente impegno per garantire ai grifoni dell’Appennino centrale un ambiente sicuro in cui prosperare e svolgere il proprio fondamentale ruolo nell’ecosistema”, conclujde Rewilding Apennines.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

EVENTI/POLITICA – Perché il 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria

La decisione di ricordare le vittime dell’Olocausto nella data di oggi è stata presa dall’Onu nel 2005

ROMA – Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria. Perché è stata scelta questa data? Perché il 27 gennaio del 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. La decisione di celebrare il 27 gennaio di ogni anno il Giorno della Memoria, in ricordo delle vittime dell’Olocausto, è stata presa dalle Nazioni Unite nella risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale, la 42esima riunione plenaria il primo novembre 2005.

I Paesi membri dell’Onu decisero di celebrare in quella data la rivelazione al mondo del genocidio nazifascista, anche se l’esercito dell’Unione Sovietica aveva in precedenza liberato altri campi di sterminio, a cominciare da Lublino/Majdanek e le aree in cui sorgevano i campi di Belzec, Sobibor e Treblinka, già smantellati dai nazisti.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

CRONACA – Polizia di Stato/Questura di Frosinone servizi straordinari di controllo del territorio: Il report

FROSINONE – Nell’ambito dei servizi straordinari di controllo del territorio disposti dalla Questura di Frosinone, ieri, 24 gennaio 2024, gli operatori della Volante del Commissariato di P.S. di Cassino notavano, mentre transitavano nel centro cittadino, un individuo che, con fare sospetto, camminava a passo veloce con in spalla uno zaino rettangolare e allungato di colore verde militare, comunemente usato per il trasporto di armi lunghe.

Insospettiti dall’atteggiamento dell’uomo, che appariva alquanto agitato, gli agenti di polizia decidevano di procedere alla sua identificazione e lo invitavano a mostrare il contenuto dello zaino.

L’atteggiamento ambiguo del soggetto aveva una sua ragion d’essere dal momento che, all’interno del bagaglio in suo possesso, i poliziotti rinvenivano un coltello a lama fissa di 30 cm di lunghezza totale, con impugnatura di 12 cm e lama larga 3,5 cm, marcato “MUELA” made in Spain e un fucile ad aria compressa di marca “GAMO”, modello DELTAMAX F A 7.5, calibro 4.5 (.177), colore nero, con una scatola cilindrica grigia contenente cartucce da 4.5 mm, marca GENERAL PELLETS FOR ALGUNS RADAR.

L’individuo, con precedenti penali, non riusciva a fornire giustificazioni agli operatori circa il materiale custodito all’interno dello zaino, né era in grado di fornire documentazione relativa all’acquisto o alla certificazione del fucile ad aria compressa. Pertanto si procedeva al sequestro degli oggetti rinvenuti e il soggetto veniva deferito all’Autorità Giudiziaria per le valutazioni di competenza.

Fonte Polizia di Stato

AMBIENTE E NATURA – Un’indagine Botanica (quasi) dimenticata: Il recupero dell’erbario del Lazio Meridionale (1986-1989)

L’Ente Parco ha avviato il recupero e il restauro di un erbario realizzato nella seconda metà degli anni ’80, rimasto finora inedito: un prezioso sussidio per gli studi sull’evoluzione della vegetazione dei vari habitat del nostro territorio negli ultimi decenni.

FONDI (LT) – Il Parco Naturale Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi ha recentemente avviato il restauro e la valorizzazione di un erbario attualmente custodito presso la propria sede ma che ha avuto una storia quasi avventurosa. Nato all’interno di un progetto multidisciplinare del Centro Regionale per la documentazione dei beni culturali e ambientali, l’Erbario del Lazio Meridionale conserva campioni di piante raccolte negli anni 1986-1989 nei comuni di Latina, Pontinia, Sabaudia, San Felice Circeo, Terracina, Monte San Biagio, Sperlonga, Fondi, Lenola, Campodimele. Gran parte dei fascicoli furono ritrovati, anni dopo, in un magazzino regionale e portati nella sede attuale. Poco meno di 40 anni fa alcuni giovani studiosi si erano occupati della raccolta e della catalogazione dei campioni; uno di loro, il Prof. Mauro Iberite, attualmente docente alla Sapienza-Università di Roma, è stato rintracciato dal Parco e ha rivisto il suo lavoro giovanile presso la sede dell’Ente.

Dopo il trattamento in congelatore previsto per la migliore conservazione dei reperti, il Parco ha contattato, presso l’Università di Firenze, i referenti della rete CORIMBO (Coordinamento per la rete italiana dei musei botanici) e registrato l’erbario nell’Index Herbariorum, in cui sono censiti oltre 3.500 erbari del mondo L’Index, pubblicato originariamente dalla International Association for Plant Taxonomy, ora è curato dal New York Botanical Garden. Oltre a fornire informazioni a scienziati e appassionati di botanica di tutto il mondo, esso valorizza il ruolo di grandi e piccole collezioni botaniche che, documentando la vegetazione terrestre degli ultimi quattro secoli, costituiscono una risorsa basilare per lo studio e la conservazione della biodiversità delle piante.

Oggi gli erbari non sono più semplici archivi oggetto di consultazione da parte dei botanici interessati a ricostruire in chiave storica gli sviluppi della loro disciplina, ma consentono, grazie all’accumulo regolare di campioni e alla disponibilità di nuove tecnologie (digitalizzazione, sofisticate analisi chimiche e genetiche su quantità minime di materiale vegetale, correlazione tra metadati e immagini) di studiare l’effetto dei cambiamenti climatici, i danni dell’inquinamento e l’evoluzione degli ecosistemi.

“Il recupero, il restauro e la valorizzazione dell’erbario di cui si è preso cura l’Ente Parco– ha dichiarato il Direttore, dott. Lucio De Filippis –si inseriscono a pieno titolo nell’azione di tutela e conservazione del patrimonio naturale del nostro territorio che l’Ente istituzionalmente persegue. L’erbario, infatti, porrà a disposizione degli esperti un utile materiale di studio per analisi di tipo comparativo sui vari habitat di un vasto comprensorio, fornendo una precisa ‘fotografia’ di quale fosse lo stato di salute della nostra vegetazione nella seconda metà degli anni ’80 del secolo scorso.

L’iniziativa testimonia della fecondità di un rapporto – quello tra le Aree Naturali Protette e il mondo della ricerca e della scienza – già avviato in altre occasioni, che l’Ente Parco intende ulteriormente promuovere e sviluppare nel prosieguo delle sue attività”.

POLITICA – Cartiera Reno De Medici: Anci Lazio chiede incontro urgente con il Ministro dell’Ambiente Fratin

Gianluca Quadrini: confidiamo nella celerità e nella sensibilità del ministro per scongiurare la chiusura dello stabilimento

FROSINONE – La situazione della Cartiera Reno de’ Medici, ad una settimana circa dal corteo che ha visto la partecipazione in massa delle istituzioni locali e non, dei sindacati e degli operai, rimane ancora in bilico tenendo con il fiato sospeso i tanti dipendenti che vedono sempre più a rischio il posto di lavoro. Alla manifestazione, in rappresentanza di Anci Lazio, in qualità di delegato alle Attività Produttive, era presente anche Gianluca Quadrini, che nel corso di questi mesi ha sollevato più volte la questione cercando di trovare una risoluzione. Proprio da Anci Lazio, è partita una lettera indirizzata al Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, nella quale si richiede un incontro urgente con lo scopo di illustrare le preoccupazioni degli amministratori in ordine agli aspetti ambientali connessi con l’attività della cartiera ed eventualmente valutare specifici interventi al riguardo.  In una nota, Gianluca Quadrini, Presidente del Gruppo di Forza Italia in Provincia, afferma “Nel corso di un’iniziativa pubblica presso il comune di Villa Santa Lucia, cui ho partecipato in qualità di Consigliere delegato per le attività produttive, ho raccolto l’appello dei Sindaci per mettere in campo, sul piano istituzionale, ogni utile iniziativa finalizzata ad evitare la chiusura definitiva della cartiera. Questo stabilimento fornisce lavoro a più di trecento persone contribuendo all’economia locale e alla crescita della provincia. Siamo consapevoli dell’importanza della tutela ambientale ed è per questo che, noi di Anci Lazio, chiediamo, con urgenza, al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, un incontro aperto e collaborativo al fine di trovare le giuste soluzione che soddisfino le esigenze ambientali e che permettano la continuità produttiva dello stabilimento. Ma siamo anche consapevoli delle difficoltà e delle problematiche, sotto il punto di vista economico, che si presenterebbero qualora avvenisse la chiusura della cartiera.” Siamo fiduciosi – conclude Quadrini – nella sensibilità e nella responsabilità del ministro. Da parte nostra siamo pronti ad una discussione costruttiva volta a trovare un compromesso che concili la tutela ambientale e sostenibilità economica.”

ITALIA – Oggi il primo sciopero del 2024: a rischio metro, bus e tram

A Roma lo sciopero riguarda l’intera rete Atac e la rete dei gestori Roma Tpl e Ati Autoservizi Troiani/Sap

ROMA – Oggi è in programma uno sciopero nazionale di 24 ore del trasporto pubblico proclamato da Cobas Lavoro Privato, Adl, Sgb, Cub Trasporti, Associazioni lavoratori Cobas, Usb e Orsa. Durante lo sciopero, quindi, il servizio sarà garantito esclusivamente durante le fasce di legge: da inizio servizio diurno alle 8.29 e dalle 17 alle 19.59.

A Roma lo sciopero riguarda l’intera rete Atac (compresi i collegamenti eseguiti da altri operatori in regime di subaffidamento) e l’intera rete dei gestori Roma Tpl e Ati Autoservizi Troiani/Sap nel territorio di Roma Capitale e nei comuni della città metropolitana serviti. Durante l’agitazione, nelle stazioni della rete metroferroviaria che resteranno eventualmente aperte non sarà garantito il servizio di scale mobili, ascensori e montascale. Non garantito, inoltre, il servizio delle biglietterie Atac; i parcheggi di scambio restano aperti. Il servizio delle biglietterie on-line non subirà alcuna interruzione.


Tutte le informazioni sullo stato del servizio sono disponibili sulla piattaforma informativa digitale InfoAtac: www.atac.roma.it e su www.romamobilita.it.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

ROMA – Udicon Lazio: “Limite di 30 km all’ora? A Roma ci pensano i cantieri senza preavviso. Chiediamo interventi urgenti”

ROMA – Udicon Lazio esprime preoccupazione per la situazione del traffico a Roma, che sta causando notevoli disagi ai cittadini romani. “Da inizio 2024, numerosi cantieri sono stati avviati in diversi punti della capitale, generando diverse situazioni di caos nella circolazione stradale. Da Castel Sant’Angelo a Piazza Venezia, ora anche a Termini. Riconosciamo l’importanza dei lavori per migliorare le infrastrutture, ma sottolineiamo l’urgente necessità di garantire la mobilità dei residenti, specialmente per coloro che devono recarsi al lavoro quotidianamente. La situazione di stallo del traffico stamattina è insostenibile e mette a dura prova la pazienza dei cittadini romani costretti ad andare a passo d’uomo. Se nelle altre città si discute di limiti di velocità, a Roma il problema è risolto in modo originale dai cantieri senza preavviso. La Capitale d’Italia non può permettersi di paralizzarsi ogni volta e rimanere per ore nel caos. Sindaco Gualtieri, è ora di passare dalle parole ai fatti e risolvere il problema della mobilità in modo efficace”, così in una nota il Fabrizio Ciliberto, presidente Udicon Lazio.

“In vista del Giubileo, che si avvicina rapidamente, serve un cambio di passo immediato che permetta di accogliere i numerosi visitatori che verranno a Roma e gestire situazioni anche più complesse e critiche rispetto a quelle attuali. Chiediamo al Sindaco di adottare misure tempestive per migliorare la situazione includendo un piano di gestione del traffico più efficiente, con particolare attenzione ai percorsi utilizzati dai lavoratori romani. Richiediamo miglioramenti immediati nei servizi di trasporto pubblico, accelerando le procedure per l’immissione su strada dei nuovi mezzi pubblici annunciati dalla Giunta con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dalle auto private. Inoltre è essenziale garantire comunicazioni trasparenti e tempestive riguardo agli interventi in corso e alle misure adottate per risolvere le criticità. Consigliamo un tavolo di confronto per capire come migliorare questa situazione così critica per i romani. Basta parole al vento. I romani hanno bisogno di azioni ora, non di promesse infrante! Restiamo a disposizione per collaborare con le autorità locali al fine di trovare soluzioni efficaci e migliorative”, ha concluso Ciliberto.

CRONACA – Arrestato dalla Polizia di Stato di Frosinone per maltrattamenti in famiglia e per resistenza, minaccia e lesioni a pubblico ufficiale

FROSINONE – Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato di Frosinone ha effettuato un intervento che ha portato all’arresto di un cittadino straniero per resistenza, minaccia e lesioni a pubblico ufficiale, nonché per maltrattamenti in famiglia.

Gli agenti della Squadra Volante della Questura si sono recati in un’abitazione del capoluogo, a seguito della richiesta di aiuto che era pervenuta alla locale Sala Operativa da parte di una donna, la quale, in evidente stato di sofferenza e agitazione, dichiarava di aver subito una violenta aggressione fisica da parte del marito, in presenza delle loro tre figlie minorenni.

L’uomo, un disoccupato di 42 anni, si trovava ancora all’interno dell’appartamento, e all’arrivo degli operatori iniziava ad inveire contro di loro, invitandoli ad andare via, dimostrando subito una certa insofferenza e aggressività nei loro riguardi. Improvvisamente e senza alcun motivo si è scagliato contro di loro, aggredendoli con calci e pugni e minacciandoli di morte.

Alla luce di quanto avvenuto, l’aggressore è stato tratto in arresto e condotto presso i locali della Questura per le procedure di rito.

Per la vittima si è reso necessario l’intervento di un’ambulanza e il trasporto in Ospedale, a causa delle ferite riportate a seguito dell’aggressione fisica. Sottoposta alle necessarie cure le veniva diagnosticato un trauma cranico. Anche gli agenti intervenuti hanno ricevuto le cure mediche per le lesioni riportate.

Nelle ore successive, la donna ha formalizzato la denuncia presso la Questura, nella quale ha riferito che negli ultimi quattro anni la relazione coniugale si era deteriorata e che da qualche giorno col marito avevano raggiunto un accordo per una separazione consensuale ma che, proprio per questo motivo, negli ultimi tempi l’uomo si era dimostrato nei suoi confronti sempre più aggressivo e violento, fino all’episodio che ha portato al suo arresto.

Dopo la convalida dell’arresto, che si è tenuta nel primo pomeriggio, per il quarantaduenne è stata disposta dal giudice la custodia cautelare in carcere.

La Questura di Frosinone riafferma il proprio impegno nel contrasto alla violenza di genere e si pone quotidianamente al fianco delle vittime, garantendo loro la massima assistenza e il supporto necessario.

Fonte Polizia di Stato

ROCCADARCE – Il Comune di Rocca d’Arce premiato da Legambiente quale “Comune Riciclone 2023”

ROCCADARCE – Martedì mattina presso la Provincia di Frosinone si è tenuto “L’Ecoforum Lazio” organizzato da Legambiente e dalla Regione Lazio.

Il Comune di Roccadarce è stato premiato quale “Comune Riciclone 2023” per essersi distinto nella raccolta differenziata.

“Un grazie particolare a tutti i concittadini – ha sottolineato la sindaca Rita Colafrancesco – per l’impegno quotidiano nella raccolta differenziata e per aver contribuito al raggiungimento di questo risultato, rendendo il nostro Paese pulito e decoroso”.

CASSINO – Trend in costante crescita per Radio Cassino: +35% di ascoltatori giornalieri!

Lo certificano i recenti dati pubblicati dall’indagine Radio TER, società che misura l’ascolto radiofonico nazionale.

Un incremento di ascoltatori giornalieri di Radio Cassino del +35% nell’anno 2023 rispetto a quello precedente e dell’11% per quanto riguarda l’ascolto settimanale.

Questo risultato attesta l’andamento positivo dell’emittente che si è evidenziato già da qualche anno, a conferma del positivo lavoro finalizzato a migliorare sempre più la propria offerta artistica.

Oltre, infatti, all’operazione di rebranding avviata lo scorso anno e volta ad una maggiore affermazione del proprio marchio, la direzione dell’azienda si è concentrata e si concentra sempre più sull’arricchimento dei contenuti e su una maggiore fruibilità dell’ascolto.

“Siamo orgogliosi di questo importante risultato – affermano Enzo e Marco Pagano, rispettivamente Editore e Direttore Artistico dell’emittente – merito di un grande lavoro di squadra con tutti i nostri collaboratori che con impegno, dedizione e passione contribuiscono attivamente alla crescita dell’emittente. Questi dati lo certificano.

Ringraziamo con grande affetto chi, da oltre 40 anni, sceglie Radio Cassino come colonna sonora della propria quotidianità e diamo un caldo e sincero benvenuto ai nuovi ascoltatori.

Una maggiore fidelizzazione dimostra che la strada intrapresa è quella giusta: il nostro obiettivo è quello di continuare a percorrerla insieme, come una grande famiglia”.

Il trend positivo consolida, inoltre, l’alto posizionamento dell’emittente nel mercato pubblicitario: gli inserzionisti raggiungono un pubblico sempre più ampio e diversificato con il conseguente, potenziale aumento di vendita dei propri prodotti/servizi.

Un 2023 soddisfacente, dunque, per Radio Cassino che mira al raggiungimento di obiettivi ancor più ambiziosi in questo nuovo anno con la consapevolezza che la propria forza sia legata indissolubilmente al proprio territorio.