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FROSINONE – Bilancio dell’attività 2023 della Polizia Stradale di Frosinone

FROSINONE – È tempo di bilanci e come tutti gli anni, la Polizia Stradale di Frosinone, Specialità della Polizia di Stato, tira le somme delle attività svolte nel 2023.

5920 sono state le pattuglie impiegate tra vigilanza stradale e autostradale di competenza, con 31.263 persone controllate e 18.504 infrazioni al C.d.S.  Le violazioni accertate per eccesso di velocità sono state 810, sono state ritirate 281 patenti di guida e 635 carte di circolazione. I punti patente decurtati sono stati 31.506.

I conducenti controllati con etilometri e precursori sono stati 1843, di cui 38 sanzionati per guida in stato di ebbrezza alcolica mentre quelli denunciati per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti sono stati 21.

Il fenomeno infortunistico è rimasto pressoché invariato nel numero complessivo rispetto al 2022. In particolare, 883 sono stati gli incidenti (906 anno 2022) con 10 incidenti mortali (analogo dato anno 2022) e 10 vittime contro le 13 del 2022.

Gli incidenti con feriti sono stati 270 e 276 nell’ anno 2022.

Particolarmente efficace è stata anche l’attività di polizia giudiziaria che ha consentito di assicurare alla giustizia complessivamente 315 persone di cui 52 arrestate e 263 denunciate in stato di libertà. Circa 27 Kg di sostanza stupefacente sequestrata, 12 i veicoli oggetto di riciclaggio sequestrati.

Anche sul fronte della prevenzione, la Polizia Stradale non ha risparmiato energie per raggiungere l’obiettivo ambizioso di azzerare il numero delle vittime della strada. Tutti gli utenti della strada, dal pedone, al conducente di monopattino, fino ad arrivare all’autotrasportatore, devono essere consapevoli che solo con condotte corrette si può salvaguardare la vita propria e quella degli altri.

A tal proposito, nell’aprile dell’anno scorso, è stato inaugurato nei pressi dell’Area di Servizio Casilina Est dell’autostrada A/1 Roma-Napoli, il “safety point”, uno spazio dedicato proprio ai temi della sicurezza stradale. Le pattuglie della Polizia Stradale di Frosinone o il personale del Centro Operativo Polizia Stradale di Fiano Romano, interloquiscono con gli avventori del locale attraverso un totem interattivo. Proprio i giovani sono tra coloro che sono maggiormente attrattati dai materiali audio-video sulla sicurezza stradale che prevedono anche lo svolgimento di quiz finali.

A livello nazionale invece “ICARO, BICISCUOLA, CHIRONE ED ANIA CARES, GUIDA E BASTA, INVERNO IN SICUREZZA E VACANZE SICURE”  sono le campagne di educazione stradale con cui la Polizia Stradale diffonde la cultura della guida consapevole, così come le numerose iniziative di sensibilizzazione realizzate  con l’impiego del Pullman Azzurro della Polizia di Stato, una vera e propria aula didattica itinerante che con il simulatore di guida, il percorso ebbrezza ed altri strumenti interattivi, raduna ogni anno migliaia di giovani, offrendo loro la prova concreta di quanto sia rischioso adottare comportamenti errati o pericolosi sulla strada.

A livello locale, la Polizia Stradale di Frosinone ha incontrato nelle scuole della provincia, molti studenti di ogni età, in attività formative sempre sul tema dell’educazione stradale, proprio perché saranno i nostri migliori “testimonial” della cultura della guida sicura in famiglia e tra gli amici, contribuendo ad una diffusione capillare di modelli comportamentali corretti e consapevoli.

Fonte Polizia di Stato

POLITICA – La Reno De Medici verso la chiusura. Quadrini scrive ai consiglieri regionali di FI per emanare una mozione all’odg riguardante lo stabilimento

FROSINONE – La Reno De Medici verso la chiusura. Gianluca Quadrini scrive ai consiglieri regionali di Forza Italia per emanare una mozione all’ordine del giorno riguardante lo stabilimento.

Da quanto emerso, i vertici della cartiera Reno De Medici di Villa Santa Lucia hanno inviato una nota ad Unindustria comunicando la cessazione dell’attività dello stabilimento. Le forze politiche si stanno muovendo affinché ciò non accada e per scongiurare che i tanti dipendenti si ritrovino senza lavoro. Anche la Provincia di Frosinone lancia un appello alla Regione Lazio affinché si muova celermente a risolvere i problemi burocratici che ruotano attorno allo stabilimento. È, infatti, Gianluca Quadrini, Presidente del Gruppo di Forza Italia in Provincia, che più volte ha chiesto la verifica della situazione, a sollecitare in una lettera indirizzata ai consiglieri regionali di Forza Italia chiede che venga inserita una mozione all’ordine del giorno nel consiglio che riguarda lo stabilimento. “La provincia di Frosinone sta vivendo un’altra importante crisi industriale che riguarda un’azienda storica del nostro territorio.” Scrive Quadrini – “I vertici aziendali, dopo un periodo difficile per il fermo della produzione a causa di una mancata autorizzazione ambientale, hanno annunciato l’avvio della procedura di chiusura.

Questa decisione comporterà il licenziamento di oltre 160 dipendenti senza considerare le ripercussioni per l’intero indotto. La burocrazia continua ad essere una piaga il nostro Paese. Ma non possono essere i lavoratori a pagare per queste difficoltà. La chiusura significherebbe aprire un problema di tipo socio-economico. Parliamo di un territorio che, sotto il profilo occupazionale, sta vivendo un periodo delicato di grande precarietà.

“Ho scritto ai consiglieri regionali di Forza Italia – fa sapere il consigliere Quadrini – in quanto rappresentante di questo territorio affinché si attivino in Consiglio regionale per sollecitare  interventi e azioni da parte del governo regionale che possano scongiurare la chiusura dello stabilimento e salvaguardare i livelli occupazionali. Pensiamo a quante famiglie si ritroverebbero a dover fare a meno di uno stipendio. Bisogna assolutamente fare qualcosa. Auspico nel buon senso e nella sensibilità delle istituzioni.”

AMBIENTE – Dopo l’inverno ‘bollente’ arriva il gelo. E ora è allarme per ortaggi e frutta

Le coltivazioni di verdure e ortaggi all’aperto sono a rischio a causa dell’ondata di gelo

ROMA – Il brusco abbassamento delle temperature con freddo e gelo notturno danneggiano le coltivazioni di verdure e ortaggi all’aperto in un inverno fino ad ora bollente ma lo sbalzo termico improvviso ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra. È l’allarme lanciato dalla Coldiretti per l’arrivo del ciclone d’aria gelida con nevepiogge e vento che ha fatto scattare l’allerta maltempo arancione in Toscana e gialla in altre dodici regioni, da Nord a Sud.

“L’arrivo del maltempo con il freddo artico interessa dunque praticamente l’intero Paese dopo un 2023 che- sottolinea la Coldiretti- ha fatto registrare un dicembre bollente con la temperatura che è stata di 1,05 gradi superiore la media storica nei primi undici mesi dell’anno secondo Isac Cnr che lo classifica al secondo posto tra i più caldi dal 1800”.

“L’arrivo del grande freddo- sottolinea la Coldiretti- colpisce le coltivazioni invernali in campo come cavoli, verze, cicorie, e broccoli che reggono anche temperature di qualche grado sotto lo zero ma se la colonnina di mercurio scende repentinamente o se le gelate sono troppo lunghe si verificano danni. A preoccupare è anche il balzo dei costi per il riscaldamento delle serre per la coltivazione di ortaggi e fiori che risente dell’impennata della bolletta. La discesa della colonnina di mercurio con il gelo rischia peraltro di bruciare fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti dopo che il caldo anomalo di dicembre lungo tutta la Penisola ha favorito in alcuni territori come la Toscana il risveglio anticipato delle varietà più precoci di pesche e susine. Il cambiamento climatico si manifesta con una più elevata frequenza di eventi estremi, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno superato nel 2023 i 6 miliardi di euro”.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

POLITICA – Il Tricolore compie 227 anni, Mattarella: “Simbolo della patria e dei nostri diritti”

La Costituzione afferma, con l’articolo 12, il Tricolore come Bandiera della Repubblica, emblema del nostro Paese

ROMA – “Ricorre oggi il 227esimo anniversario della nascita, per volontà del Parlamento della Repubblica Cispadana, riunito a Reggio Emilia, del primo Tricolore rosso, bianco e verde. Radicandosi nelle tappe della storia d’Italia, è giunto sino ad oggi, simbolo della Patria. La Costituzione afferma, con l’articolo 12, il Tricolore come Bandiera della Repubblica, emblema del nostro Paese“. Lo dichiara il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Festa del Tricolore.

“In essa si identificano quei sentimenti di coesione e identità nazionale e quegli ideali di libertà, democrazia, giustizia sociale e rispetto dei diritti dell’uomo che sono le fondamenta della nostra comunità e animano la coscienza civile nelle sue varie espressioni. Del Tricolore, patrimonio di storia e cultura, andiamo, giustamente orgogliosi. In esso si riconoscono le concittadine e i concittadini stimolati nell’impegno di rendere vivi i valori della Costituzione. Viva il Tricolore, viva la Repubblica“, conclude il Capo dello Stato.

MELONI: “ONORARE TRICOLORE VUOL DIRE CONSERVARE STORIA E RADICI”

“Nella Giornata Nazionale della Bandiera celebriamo il nostro Tricolore, che da 227 anni ci accompagna. Con orgoglio ne omaggiamo i più alti valori, perché onorare la Bandiera italiana vuol dire anche conservare e custodire la nostra storia e le nostre radici. Viva la Bandiera italiana, viva l’Italia”. Lo scrive su X il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

SANITA’ – Influenza, in Italia l’incidenza rimane elevata

Palamara: “I virus influenzali sono ormai prevalenti, anche se rimane una quota rilevante di Sars-CoV-2 e di virus respiratorio sinciziale”

ROMA – Resta alto e sostanzialmente stabile rispetto alla scorsa settimana il numero di casi di sindromi simil-influenzali (Ili) in Italia. Nella 52° settimana del 2023, infatti, l’incidenza è pari al 17,5 casi per mille assistiti (17,7 nella settimana precedente, dato aggiornato a seguito dei ritardi di notifica). Lo affermano i bollettini della sorveglianza RespiVirNet pubblicati oggi.

“L’incidenza delle sindromi simil influenzali- commenta Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento malattie infettive dell’Iss– si mantiene alta, spinta dai diversi virus circolanti in questo periodo. L’analisi dei campioni positivi mostra che i virus influenzali sono ormai prevalenti, anche se rimane una quota rilevante di Sars-CoV-2 e di virus respiratorio sinciziale, che provoca bronchioliti soprattutto nei più piccoli”.
“Sebbene sia impossibile prevedere esattamente quando si arriverà al picco dei casi- prosegue- è ipotizzabile una circolazione sostenuta anche nelle prossime settimane, facilitata dalla riapertura delle scuole. Si raccomanda pertanto, oltre alle vaccinazioni per i soggetti per cui sono raccomandate, una sana prudenza nei comportamenti, da osservare soprattutto se si hanno sintomi respiratori e se si è in presenza di bambini molto piccolipersone anziane o con fragilità“.

“Si raccomanda inoltre- precisa Palamara- di non assumere antibiotici, inutili in caso di infezioni virali, se non su indicazione del proprio medico, e di recarsi al pronto soccorso solo se strettamente necessario”.

Per quanto riguarda la sorveglianza epidemiologica, dai dati emerge che nella 52° settimana del 2023 l’incidenza è pari a 17,5 casi per mille assistiti (17,7 nella settimana precedente). Si sottolinea che a tale aumento concorrono diversi virus respiratori e non solo quelli dell’influenza, sebbene la circolazione di questi ultimi sia in aumento.
L’incidenza è in lieve aumento solo nei bambini al di sotto dei cinque anni, in cui è pari a 48,7 casi per mille assistiti (47,5 nella settimana precedente), stabile negli adulti e anziani.
Si sottolinea inoltre che tutte le regioni/ppaa, tra quelle che hanno attivato la sorveglianza, registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali sopra la soglia basale, tranne la pa di Bolzano. In cinque regioni/ppaa è stata raggiunta la soglia di intensità ‘molto alta’ dell’incidenza (Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Abruzzo e Campania).

Sul fronte della sorveglianza virologica i dati mettono in luce come durante la settimana 52/2023, la percentuale dei campioni risultati positivi all’influenza sul totale dei campioni analizzati risulti pari al 37,5%, in ulteriore aumento rispetto alla settimana precedente (33,5%).
Tra i virus influenzali, quelli di tipo A risultano largamente prevalenti (99%) rispetto ai virus di tipo B e appartengono per la maggior parte al sottotipo H1N1pdm09.
Tra i campioni risultati positivi, infine, il 22% era positivo per Sars-CoV-2, l’11% per Rsv e il 37% per influenza A, mentre i rimanenti sono risultati positivi per altri virus respiratori.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

ROCCADARCE – “Tutto fumo e niente arrosto” Venerdì 5 gennaio al Teatro Federico II

ROCCADARCE – Per la serie “Teatro comico napoletano“, domani sera alle 20:30, presso il Teatro Comunale Federico II a Rocca d’Arce, la Compagnia teatrale “Il Faro Teatromacco Aps Produzioni presenta:

Tutto fumo e niente arrosto, una commedia in due tempi.

Interpreti: Francesco Bianco, Annamaria Bianco, Michele De Rosa, Antonio Pro Manna, Vincenzo Mazzocchi, Dora Barbato, Sofia Napolitano e Laura Montano.

Scene e costumi: Atelier 77

Luci e sonoro Antonio Caccavale

Regia F.Bianco

I prossimi appuntamenti a Roccadarce:

     TEATRO   FEDERICO II

Ingresso libero – Tutti siamo invitati a partecipare

AMBIENTE – Arrivano le Quadrantidi, le prime stelle cadenti del 2024: come osservarle

Il picco nella notte tra il 3 e 4 gennaio

ROMA – Naso all’insù per le prime stelle cadenti dell’anno. La notte tra il 3 e 4 gennaio lo sciame delle Quadrantidi raggiungerà il suo picco, regalandoci una delle più intense piogge di meteore.

COME OSSERVARE LE QUADRANTIDI

Al loro meglio, le Quadrantidi potranno stupire gli osservatori con un picco di 40 meteore all’ora. Come sempre, è consigliabile appostarsi in un luogo buio, lontano dalle luci urbane che possono disturbare l’osservazione del cielo. La Luna sarà in fase di ultimo quarto, quindi la sua luce poco intensa non disturberà l’osservazione.

Il picco, ovvero il momento di massima intensità, è previsto nella notte tra il 3 e 4 gennaio, ma lo sciame durerà fino al 12 gennaio.

Il radiante delle Quadrantidi, ovvero il punto da cui sembrano generarsi, si trova leggermente a nord della costellazione del Boote, che si può individuare dopo mezzanotte guardando verso est. Il trucco per trovarla nel cielo è quello di prolungare con una linea immaginaria le tre stelle che compongono il timone del Grande Carro, l’asterismo dell’Orsa Maggiore, mantenendone la curvatura.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

AMBIENTE – Come proteggere cani e gatti dai botti di Capodanno

I 10 consigli di Oipa per evitare morti e ferimenti degli animali terrorizzati dall’esplosione di botti e petardi

ROMA – L’inizio dell’anno è alle porte, riproponendo il solito problema delle esplosioni di petardi e fuochi d’artificio. Per informare i proprietari di cani e gatti su come comportarsi per metterli in sicurezza durante la notte di Capodanno, l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) ha realizzato un video-decalogo per evitare morti, ferimenti e smarrimenti dei quattro zampe terrorizzati. Alcuni Comuni italiani hanno già emesso ordinanze per vietare l’utilizzo di petardi per i festeggiamenti del Capodanno, ma sono sempre troppi coloro che non rinunciano a questa anacronistica tradizione anche per l’esiguità dei controlli volti a reprimere chi non rispetta le regole.

BOTTI E LANTERNE CINESI

Non è raro che gli animali, impauriti, scappino dai giardini e dai cortili perdendosi o finendo investiti. Animali più anziani o cardiopatici possono morire d’infarto. E anche la fauna selvatica, uccelli e animali dei parchi e dei boschi, spaventata dal frastuono e dalle improvvise luci si disorienta schiantandosi contro alberi, muri, vetrate, cavi elettrici o finendo sotto le auto. Anche le “lanterne cinesi”, fatte spesso volare in occasione del Capodanno, possono causare il ferimento e la morte di animali. Si sono verificati diversi casi di selvatici e domestici ustionati, strangolati, o morti per emorragia interna dopo aver ingoiato il metallo tagliente dello scheletro delle lanterne. Il loro volo incontrollato è inoltre molto pericoloso in quanto facile innesco di incendi boschivi.

COME PROTEGGERE GLI ANIMALI DAI BOTTI DI CAPODANNO

  1. Teniamo gli animali il più lontano possibile dai festeggiamenti e dai luoghi in cui i petardi vengono esplosi
  2. Non lasciamoli soli, potrebbero avere reazioni incontrollate e ferirsi. Stiamo loro vicini, mostrandoci tranquilli e cercando di distrarli
  3. Non lasciamoli in giardino. Teniamo in casa o in un luogo protetto gli animali che abitualmente vivono fuori per scongiurare il pericolo di fuga
  4. Teniamo alto il volume di radio o televisione, chiudendo le finestre e le persiane
  5. Lasciamo che si rifugino dove preferiscono, anche se si tratta di un luogo che normalmente è loro vietato
  6. Durante le passeggiate teniamoli al guinzaglio, evitando anche di liberarli nelle aree per gli animali per evitare fughe dettate dalla paura
  7. Facciamo visitare l’animale da un veterinario comportamentalista affinché valuti la possibilità di una terapia di supporto
  8. Evitiamo soluzioni fai da te somministrando tranquillanti, alcuni sono addirittura controindicati e fanno aumentare lo stato fobico
  9. Organizzare una “gita fuori porta” per trascorrere il Capodanno in luoghi lontani dai centri urbani e dai rumori forti e improvvisi
  10. Chiediamo al nostro Comune un’ordinanza contro i botti e sensibilizziamo l’opinione pubblica su quanto questi inutili rumori possano essere dannosi per gli animali domestici e selvatici

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

AMBIENTE – Solstizio d’inverno, ecco perché quest’anno è il 22 dicembre

Per migliaia di anni, il Solstizio d’Inverno è stato vissuto come un evento spirituale da molte culture

ROMA – Alle 04:27 del 22 dicembre inizierà ufficialmente, per noi dell’emisfero boreale, l’inverno astronomico con il Solstizio d’Inverno. Per migliaia di anni, questo giorno è stato vissuto come un evento spirituale da molte culture e, ancora oggi, non è stato dimenticato. Il 22 dicembre sarà anche il giorno più corto dell’anno. Dopo questa data le giornate inizieranno gradualmente ad allungarsi, raggiungendo il picco di luce con il solstizio d’estate (20 giugno 2024). Il solstizio d’inverno cade sempre nell’ultima decade di dicembre, ma la data può cambiare di anno in anno. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

PERCHÉ IL SOLSTIZIO D’INVERNO È IL 22 DICEMBRE

Il Solstizio d’Inverno quest’anno cade 22 dicembre, alle 04:27 (ore italiane). Ma la data cambia di volta in volta. Può verificarsi il 20, 21, 22, o anche 23 dicembre, sebbene quelli del 20 e 23 siano rari. Ad esempio, l’ultimo Solstizio capitato di 23 dicembre è stato nel 1903 e il prossimo è atteso per il 2303.

La Terra impiega 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi a completare un’orbita intorno al Sole. Il calendario gregoriano, quello che utilizziamo, conta però soltanto 365 giorni. Il solstizio, dunque, ritarda ogni anno di circa 6 ore rispetto all’anno precedente. Questo spiega perché la data non è sempre la stessa. Per evitare la progressiva divergenza delle stagioni, le ore in avanzo vengono riallineate ogni 4 anni con l’anno bisestile.

PERCHÉ E IL GIORNO PIÙ CORTO DELL’ANNO

‘Solstizio’ deriva dalle parole latine per ‘sol’, cioè Sole, e ‘sistere’ ossia ‘fermarsi’: ovvero, il momento in cui il Sole si arresta nel suo punto più alto. Durante il solstizio d’inverno l’asse terrestre si trova nel punto più lontano dal Sole e i suoi raggi colpiscono direttamente la linea di latitudine tropicale meridionale (il Tropico del Capricorno). Questo comporta una quantità di ore di luce al minimo nell’emisfero boreale. In Italia le ore di luce saranno circa 9. Tuttavia, la Terra ruota su un asse inclinato, dunque ogni parte del mondo sperimenterà una durata di luce diversa. Ad esempio, Thule in Groenlandia (la città più settentrionale) non vedrà alcuna ore di luce solare il 22 dicembre. Dopo il Solstizio d’Inverno, le ore di luce inizieranno gradualmente ad aumentare.

SOLSTIZIO D’INVERNO E NATALE

I pagani celebravano il solstizio, il Sol Invictus, e i cristiani videro una certa importanza nella celebrazione della luce e della rinascita, caratterizzata dall’inizio di un nuovo anno. In Scandinavia, la festa di Juul era una festa pre-cristiana che celebrava il solstizio d’inverno con l’accensione di fuochi. I fuochi erano destinati a simboleggiare la proprietà vivificante del calore e della luce del Sole. La parola “Juul” è l’origine della parola “Yule”, che significa “Natale”. I cristiani hanno cercato di sostituire le celebrazioni pagane esistenti con il Natale, celebrando in quel periodo la nascita di Gesù, conosciuta come la “vera luce del mondo”.

LE CELEBRAZIONI DEL SOLSTIZIO

In realtà, in molte culture e tradizioni religiose, il solstizio d’inverno è utilizzato per segnare l’inizio di un anno. Il solstizio d’inverno significa rinascita, un tema che può essere trovato in molti festeggiamenti invernali.

Natale.
La celebrazione di Gesù Cristo cade il 25 dicembre, il solstizio d’inverno romano, come stabilito dal calendario giuliano.

Dongzhi.
Questa festa dell’Asia orientale viene instradata nella filosofia yin e yang. Dopo la festa, ci sarà più luce, e quindi più energia positiva.

Saturnalia.
Un’antica festa romana che ha origine dall’anniversario del Tempio di Saturno il 17 dicembre. L’evento si celebrava con un banchetto, regali e travestimenti. La festa era contrassegnata dall’abbondanza di candele, a significare la luce.

Yalda.
Questa festa si celebra alla vigilia del primo giorno d’inverno sul calendario persiano. Secondo la mitologia iraniana, Mithra, l’angelo di luce e di verità, è nato alla fine di questa notte dopo aver sconfitto le tenebre.

Stonehenge.
Una delle più famose celebrazioni del solstizio d’inverno nel mondo
 si svolge a Stonehenge, in Inghilterra. Migliaia di persone ogni anno si riuniscono nelle antiche rovine a cantare e ballare in attesa di vedere la spettacolare alba, quando il sole sorge sulla pietra centrale, la Heel Stone (pietra del tallone)

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

FONTANA LIRI – Fellini vs. Visconti: I 60 anni di 8½ e Il Gattopardo

FONTANA LIRI – Ancora un evento culturale del progetto “L’arte di raccontare – Omaggio a Marcello Mastroianni” a Fontana Liri.

Questo pomeriggio dalle ore 17:30, presso il Centro Polifunzionale di via Fiume a Fontana Liri, il Centro Studi Ricerche e Documentazione Marcello Mastroianni, presenta: Fellini vs. Visconti. I 60 anni di 8½ e Il Gattopardo.

Interverranno, Marcello Carlino (Docente emerito di Letteratura italiana contemporanea della Sapienza Università di Roma) e Marco Grossi (Docente di Storia del Cinema e del Video, Accademia di Belle Arti di Frosinone).

Modera gli interventi la presidente del Centro Studi, professoressa Santina Pistilli.

L’evento è realizzato con il contributo della Regione Lazio – Promozione Cultura cinematografica e audiovisiva e con il Patrocinio del Comune di Fontana Liri