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FONTANA LIRI/CASSINO – La delegazione del Comune di Fontana Liri alla cerimonia di chiusura e cessione del 80° RAV Roma

FONTANA LIRI – Si è svolta, nei giorni scorsi nella Caserma “Lolli Ghetti” in Cassino, la cerimonia di chiusura e cessione del comando dell’80° R.A.V. “Roma”.

Al termine, il Col. Valerio Lancia, fontanese, alla presenza della gloriosa bandiera di guerra del Reggimento, ha ricevuto una delegazione del Comune di Fontana Liri con gonfalone, composta dal Sindaco Gianpio Sarracco e da Fabio Bianchi della Consulta comunale, accompagnati dal Col. Carlo Venditti (già in servizio all’80° “Roma”).

Il sindaco, dopo aver espresso apprezzamento per l’azione di comando svolta, ha consegnato il libro “Fontana Liri in 200 foto” e una targa al Col. Lancia, che nell’uso militare ha ricambiato con il crest dell’80° R.A.V. “Roma”. 

La caserma cassinate, a seguito del riordino ordinativo in corso nell’Esercito, diventa sede del 3° Rgt. “Bondone”, unità del settore APR (Aeromobili a Pilotaggio Remoto), mentre l’80° Rgt. si riconfigura in Monteromano (VT) come unità di supporto logistico.

FONTANA LIRI – Presentato il volume “Fontana Liri in 200 foto” di Aldo e Sergio Proia

FONTANA LIRI – Presentato al Centro Polifunzionale in via Fiume, il volume “Fontana Liri in 200 foto” di Aldo e Sergio Proia. Dopo i saluti del Sindaco Gianpio Sarracco, e le relazioni dello storico locale Carlo Venditti, e Sergio Proia, coautore del libro, ha declamato alcune poesie su Fontana Liri. Il Sindaco, poi, ha consegnato una targa a Aldo Proia, coautore del libro e Presidente dei Fontanesi nel mondo, per aver reso Fontana Liri paese cardioprotetto con i defibrillatori donati dal sodalizio. Ha coordinato i lavori Santina Pistilli, Presidente del Centro studi Marcello Mastroianni. All’evento è stato patrocinato dal Comune collaborano la Pro-Loco e dall’Associazione culturale Il Castello.

IL VOLUME

L’interessante ed atteso volume spazia su un arco temporale che va dalla fine dell’800 al periodo attuale, con una interessante carrellata di fotografie che presentano al vasto pubblico aspetti noti e meno noti, scorci e angoli naturali caratteristici, ritratti e gruppi di fontanesi di varie epoche, realizzando un ideale percorso storico-antropologico che unisce le generazioni passate, presenti e future.

EVENTI – “Il Tagliere sotto l’Albero”: 8 e 9 dicembre a Villetta Barrea con le eccellenze arcesi

VILLETTA BARREA (Aq) – Evento da non farsi raccontare, quello programmato venerdì’ a Villetta Barrea (AQ).

Infatti, in occasione degli eventi natalizi programmati dall’Amministrazione comunale e della locale Pro Loco, domani 8 dicembre “Festa dell’Immacolata” grande evento in piazza con l’accensione del maestoso albero di Natale con degustazione di salumi tipici e torroni artigianali curati da “Il Tagliere” di Massimo Di Folco e Mariarita Marzilli, contornati da giochi di luci ed effetti musicali con la regia targata Arcenews Media Service.

La magia delle festività natalizie vi accoglierà a Villetta Barrea con un ricco calendario di eventi per grandi e piccini.

Dai mercatini dell’Immacolata all’accensione dell’albero tra musica e colori.

Dal fuoco di Natale e dalle calde note dei canti natalizi al cantastorie in piazza.

Dal presepe a teatro al tradizionale brindisi di capodanno sotto l’albero.

Questo e tanto altro vi aspetta a Villetta Barrea per trascorrere insieme il periodo piu bello dell’anno.

Il programma degli eventi è sulla locandina allegata.

POLITICA/AMBIENTE – Mattarella: “Prioritaria la strategia per rilanciare la montagna”

Il Capo dello Stato ha incontrato al Quirinale una rappresentanza dell’Unione nazionale comuni comunità enti montani (Uncem) guidata dal presidente Marco Bussone

ROMA – “La montagna non è solo l’evidente spazio di raccolta di beni del Paese, ma rappresenta, con i suoi 3.850 comuni, un decisivo patrimonio di vita civica”. Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, incontrando al Quirinale una rappresentanza dell’Unione nazionale comuni comunità enti montani (Uncem) guidata dal presidente Marco Bussone. “Ed è a questo patrimonio di valori, che occorre guardare, ai suoi abitanti che, in questi 77 anni di vita democratica, si sono battuti per affermare gli elementari principi costituzionali di eguaglianza fra i cittadini, alimentandola con l’esperienza dei Consigli di valle, espressione della identità dei territori, della solidarietà fra comuni”, aggiunge.

“È lecito interrogarsi su quali debbano essere gli strumenti più opportuni per dare risposta alla possibilità di inverare il dettato costituzionale circa la specificità riconosciuta nella Costituzione alla montagna. Una peculiarità suffragata anche da numerose recenti sentenze della Corte costituzionale, che indicano come la situazione di svantaggio della montagna italiana giustifichi ampiamente misure a suo favore”, ha detto ancora il Capo dello Stato. “È dunque auspicabile che le iniziative legislative avviate dal governo, e da quello che lo ha preceduto, vengano prese in esame e in considerazione dal Parlamento, in attuazione della norma costituzionale“, aggiunge.

Mattarella ricorda ancora: “Le finalità sono individuate in modo puntuale: si tratta di fruizione di diritti; si tratta, nell’interesse nazionale, di predisporre incentivi utili ad impedire un ulteriore spopolamento di aree sensibili. È certamente una priorità rilanciare la strategia per la montagna italiana. Sono i diritti che lei, presidente, ha citato: la sanità, la scuola, il superamento del divario digitale, fondamentale per rendere operative opportunità occupazionali, l’accessibilità ai servizi e i trasporti pubblici, a partire dalla rete ferroviaria, troppo spesso così carente se non sottratta, nelle aree interne”.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

EVENTI – Il 4 dicembre è Santa Barbara. I Vigili del Fuoco celebrano la loro patrona

A Roma, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, viene celebrata la messa solenne in onore di Santa Barbara

ROMA – Il 4 dicembre si celebra Santa Barbara, patrona dei Vigili del Fuoco e protettrice di tutti coloro che rischiano una ‘morte improvvisa’. ‘Nel terrore dei crolli, nel furore delle acque, nell’inferno dei roghi. Per Santa Barbara Martire’. Uniti dalla passione per il nostro lavoro e dalla devozione per la nostra protettrice. Buona Santa Barbara a tutti i Vigili del fuoco”, si legge sulla pagina social ufficiale

A Roma, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, viene celebrata la messa solenne in onore di Santa Barbara in diretta streaming la cerimonia su https://www.vigilfuoco.tv/diretta-pubblica.

SANTA BARBARA, LA VITA

Santa Barbara nasce nel 273 d.C. in Turchia in una famiglia pagana. Intorno al 286 d.C. si trasferisce nella villa di Scandriglia, oggi in provincia di Rieti (città di cui è diventata la patrona), insieme a suo padre Dioscoro. Secondo la leggenda Dioscoro ordinò che la figlia venisse rinchiusa in una torre per sfuggire al corteggiamento dei suoi tanti pretendenti. Barbara però in cuor suo voleva dedicare la vita a Dio e quindi decise di battezzarsi prima di essere incarcerata, immergendosi per tre volte in una piscina d’acqua che si trovava nei pressi. In seguito ordinò che nella torre, dotata di  due sole finestre, ne fosse realizzata una terza in onore della Santissima Trinità.

Venuto a conoscenza della conversione della figlia al Cristianesimo, Dioscoro andò su tutte le furie. La ragazza subì quindi numerose torture e fu condannata alla decapitazione, sentenza che fu lo stesso padre ad eseguire. Sempre secondo la leggenda un fulmine colpì Dioscoro subito dopo. Proprio questo sarebbe il motivo per il quale Santa Barbara è la protettrice di tutti coloro che rischiano una “morte improvvisa”.

MATTARELLA: PAESE GUARDA CON FIDUCIA A VIGILI DEL FUOCO

“Nella Festa della Patrona Santa Barbara, la Comunità nazionale si raccoglie intorno ai Vigili del Fuoco per rinnovare sentimenti di gratitudine per il servizio prestato ogni giorno, con professionalità e umanità”. Lo dice il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, Renato Franceschelli, il seguente messaggio:

“Gli eventi calamitosi che hanno colpito ampie aree del Paese- aggiunge-, hanno visto ancora una volta il Corpo nazionale affrontare con determinazione le nuove sfide che l’impatto dei cambiamenti climatici e l’attività dell’uomo pongono con sempre maggiore frequenza ai territori. Fedeli ai valori di solidarietà che ispirano la Costituzione, le donne e gli uomini del Corpo hanno onorato con generosità la propria missione negli impegnativi interventi di soccorso in occasione degli eventi alluvionali e franosi che hanno colpito l’Emilia-Romagna, la Toscana, le Marche e altri territori e nelle emergenze che si sono manifestate”.

“Il Paese- prosegue Mattarella- sa di poter guardare con fiducia ai Vigili, permanenti e volontari, pronti ad attivarsi con tempestività, sviluppando efficaci sinergie con le altre componenti del sistema di protezione civile, offrendo un prezioso apporto anche in drammatici contesti internazionali, come nelle regioni alluvionate della Libia e, con funzioni di coordinamento, nelle aree della Turchia devastate dal sisma. Risulta fondamentale la funzione di presidio dei territori, in particolare nelle aree interne e rurali e sono, in questo senso, preziose le iniziative promosse dal Corpo”. “Il costante impegno dei Vigili del Fuoco- dice ancora il capo dello Stato- nell’ambito della prevenzione dei rischi, nella promozione della sicurezza sul lavoro e delle infrastrutture, nell’attività di salvaguardia del patrimonio storico-artistico in situazioni di pericolo e di degrado, costituisce altrettanti significativi capitoli. Nell’anno in cui abbiamo ricordato il 30° anniversario della strage di via Palestro a Milano, desidero rivolgere un pensiero commosso a tutti i Vigili del Fuoco che, anche di recente, hanno perso la vita o sono rimasti feriti nell’adempimento della loro missione. A tutti gli appartenenti al Corpo e ai familiari che ne condividono vita e preoccupazioni, rivolgo il saluto della Repubblica e l’augurio di buona festa“.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

COSTUME & SOCIETA’ – Il miglior panettone del supermercato? Ce lo dice il Gambero Rosso. Ecco la classifica dei panettoni che si trovano al supermercato

ROMA – Sono sugli scaffali dei supermercati già da un po’, qualcuno è stato visto spuntare anche in piena estate. Ma in Italia è così, appena passato il Ferragosto, tutti già a fare il countdown per Natale e la voglia di panettone e copertina è già dietro l’angolo. E ora che il tempo è, finalmente, arrivato siamo lì davanti a un muro di panettoni e pandori e non sappiamo cosa scegliere. Il panettone, il ‘Pan de Toni‘ che lo sguattero della cucina si inventò dopo che il cuoco di Ludovico il Moro si dimenticò un dolce nel forno, è uno dei dolci della tradizione italiana: unico e inconfondibile il suo sapore, con uvetta e canditi e, da qualche tempo, anche in altre versioni per i più golosi.

Ad aiutarci nella scelta è il Gambero Rosso in ‘persona’ che non pubblica solo la più famosa e importante guida dei Ristoranti d’Italia descrivendo l’eccellenza della ristorazione italiana, ma recensisce anche prodotti chi non può spendere per un dolce di Natale artigianale.

Il Gambero Rosso, però, nel suo sito, raccomanda sempre di comprare ‘artigianale’ anche se i costi delle materie prime e i di produzione non permettono una cifra economica. Ecco quindi la classifica che, grazie a un team di assaggiatori, è stata fatta su sette panettoni in vendita nei più comuni supermercati.

ALL’ULTIMO POSTO IL PANETTONE ‘BALOCCO

Il panettone del ‘signor Balocco’ è non classificato. Gli assaggiatori spiegano: “Non siamo riusciti ad assegnare un punteggio a questo panettone: l’aspetto è poco rassicurante, dal colore chiarissimo e la mollica disomogenea, ma a colpire in negativo sono gli odoriCartone, aceto, note di formaggio e fermentazione, sentori respingenti che non invogliano all’assaggio. In bocca, infatti, il lievitato conferma note di cartone, la mollica è secca e per niente scioglievole. Un panettone che proprio non ci sentiamo di inserire in classifica”.

SESTO CLASSIFICATO IL PANETTONE ‘MAINA

Ecco perchè: “Disomogeneo nell’aspetto, disordinato con fette imprecise dal colore fin troppo chiaro che sembra un bianco un po’ sporco, alla vista questo panettone non promette benissimo. All’olfatto i nostri sospetti vengono confermati da un forte odore di chiuso, con note alcoliche invadenti, un’acidità intensa e odori che rimandano al formaggio. I canditi sono duri, la mollica compatta e plastica, non fila e il sapore tende verso una dolcezza pronunciata, artificiale e industriale. Non riesce ad arrivare al 50 pieno”. Voto: 49.3/100

QUINTO CLASSIFICATO IL PANETTONE ‘PALUANI

“Compatto, chiaro, con pochissimi canditi sciolti in cottura e nascosti nella mollica pallida: la vista non colpisce e purtroppo neanche il naso, chiuso e stantio, un odore che potremmo definire vintage per essere gentili, nostalgico magari, perché ricorda quello del cassetto della nonna. Un naso cupo, polveroso, che in bocca si trasforma in un assaggio acido, stucchevole, e anche pungente per l’eccessiva quantità di lievito”. Voto: 51.6/100

QUARTO CLASSIFICATO IL PANETTONE ‘TRE MARIE’

Un quarto posto che uno non si aspetta. Eppure, ecco cosa hanno detto gli assaggiatori: “Una forma diversa dalle altre, il classico panettone milanese più basso e largo, dall’aspetto brillante e la pasta gialla ricca di uvetta, che in questo caso è più che discreta, morbida e generosa. Pochi, invece, i canditi, presenti in pezzi piccolissimi e non invadenti: non straordinari ma più buoni rispetto alla media di quelli assaggiati in degustazione. Il profumo è tutt’altro che allettante, con note alcoliche che ricordano le merendine, odori artificiali che richiamano il borotalco, sensazioni che si ritrovano anche all’assaggio con sentori alcolici persistenti e una nota amara sgradevole”. Voto: 53.8/100

TERZO CLASSIFICATO IL PANETTONE ‘MELEGATTI’

“Dal colore chiaro, quasi bianco latte, un impasto pallido con pochi canditi e non proprio invitante. Il naso, invece, rassicura: note di riso, latte, caramello, vaniglia, profumi dolci un po’ artificiali ma comunque piacevoli, infantili. È un dolce che “sa di credenza”, forse per questo non sembra poi di mangiare un panettone, piuttosto una merendina. Peccato per quel pizzico di lievito di troppo, che al palato si fa sentire”. Voto: 56.4/100

SECONDO CLASSIFICATO IL PANETTONE ‘BAULI’

“La mollica compatta e gialla brillante a un primo sguardo sembra cruda, è molto umida e si appallottola facilmente: dopo qualche fettina tagliata, il lievitato si affloscia, ma non bisogna perdere le speranze perché il risultato finale non è dei peggiori. All’esame olfattivo emergono note di vanillina e fialette dolci, in bocca però la sensazione migliora, nonostante il gusto pessimo dei canditi. È il classico panettone da supermercato, che ricorda l’infanzia e i pranzi in famiglia”. Voto: 57.7/100

AL PRIMO POSTO IL PANETTONE ‘MOTTA’

Secondo gli assaggiatori del Gambero Rosso è “l’unico panettone in degustazione a presentare un accenno di alveolatura, ben sviluppato e dal colore uniforme. I canditi sono pochi, l’uvetta è agglomerata sui bordi, la crosta un po’ troppo molle. Il profumo è distintamente artificiale (come in tutti gli altri casi), ma si distingue una buona nota di limone, e in generale sentori dolci che non dispiacciono. Al palato risulta un po’ secco, ma tutto sommato il morso non è spiacevole, pur lasciando la bocca un po’ impastata sul finale”. Voto: 61/100

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

COSTUME & SOCIETA’ – Addio giovani: in 20 anni sono tre milioni in meno nell’Italia che invecchia

Il Rapporto Censis evidenzia un’emorragia inesorabile: andrà sempre peggio. In aumento gli italiani che emigrano all’estero

ROMA – L’Italia è un Paese che sta invecchiando molto rapidamente. I giovani diminuiscono e chi è in età lavorativa emigra sempre di più. Questa la realtà fotografata dal Censis.

Oggi nel nostro Paese i 18-34enni sono poco più di 10 milioni, pari al 17,5% della popolazione; nel 2003 superavano i 13 milioni, pari al 23,0% del totale: in vent’anni abbiamo perso quasi 3 milioni di giovani. E le previsioni per il futuro sono fortemente negative: nel 2050 i 18-34enni saranno solo poco più di 8 milioni, appena il 15,2% della popolazione totale. I giovani sono pochi, esprimono un leggero peso demografico, quindi inesorabilmente contano poco. Lo rivela il 57° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2023.

Nello specifico, solo l’11,1% dei 7.786 sindaci attualmente in carica (860 in tutto) ha al massimo 40 anni. Di questi, solo 72 sono under 30: l’età media dei primi cittadini in Italia è infatti di 54 anni; – nelle aree metropolitane maggiori, poi, solo il sindaco di Reggio Calabria ha 40 anni appena compiuti; – tra i presidenti di Provincia, per i quali l’età media è di 50 anni, solo 10 (il 12,8% del totale) hanno tra i 30 e i 40 anni; – e nessun presidente di Regione può essere definito giovane: l’età media di chi riveste questa carica è di 59 anni; – la situazione non migliora se si considerano i rappresentanti in Parlamento, dove siedono 57 deputati con meno di 40 anni (il 14,3% del totale) e l’età media è di 51 anni. Gli under 40 sono del tutto assenti al Senato, dove l’età minima per essere candidati è appunto di 40 anni; – anche all’interno della compagine del Governo la persona più giovane è il Presidente del Consiglio (46 anni) e l’età media dei ministri è di 60 anni.

LA GRANDE FUGA DALL’ITALIA

Il nostro Paese continua a essere un Paese di emigrazione (sono più di 5,9 milioni gli italiani attualmente residenti all’estero) più che di immigrazione (sono 5 milioni gli stranieri residenti nel nostro Paese). I 5.933.418 italiani residenti all’estero (pari al 10,1% dei residenti in Italia) hanno registrato un incremento del 36,7% negli ultimi dieci anni (ovvero quasi 1,6 milioni in più). A caratterizzare i flussi centrifughi più recenti è l’aumento significativo della componente giovanile. Nell’ultimo anno le iscrizioni all’Aire per espatrio sono state 82.014, di cui il 44,0% (la quota più elevata tra le classi di età considerate) da parte di italiani di 18-34 anni, per un totale di 36.125 giovani che hanno scelto di cercare altrove la propria strada, definitivamente o per un periodo transitorio. Se si aggiungono anche i minori al seguito delle loro famiglie (13.447), l’espatrio delle nuove generazioni di italiani ha sfiorato nell’ultimo anno le 50.000 unità, il 60,4% di tutti gli iscritti per espatrio. Le mete predilette rimangono il Regno Unito (il 16,4% delle partenze dell’ultimo anno), poi Germania (13,8%), Francia (10,4%) e Svizzera (9,1%).

IN AUMENTO LE FAMIGLIE NON TRADIZIONALI

Le famiglie in Italia sono complessivamente 25,3 milioni. Quelle tradizionali, composte da una coppia, con o senza figli, sono il 52,4% del totale. Pur essendo in calo nel tempo (erano il 60% nel 2009), rappresentano ancora la forma principale di famiglia. Di queste, il 32,2% (8,1 milioni) è formato da una coppia con figli (nel 2009 la percentuale era del 39%). Nel frattempo, tutte le altre tipologie non convenzionali stanno aumentando, e non sembra essere lontano il momento in cui i nuovi format familiari supereranno quelli tradizionali: il 33,1% delle famiglie è composto da persone che vivono da sole, e nel 20,9% dei casi (5,3 milioni) si tratta di single, ovvero di persone sole non vedove, cioè persone che vivono da sole per scelta o comunque senza un partner; il 10,7% delle famiglie (2,7 milioni) è di tipo monogenitoriale, in quanto è composta da un genitore solo con figli (nel 2009 la quota era dell’8,7%). Si tratta generalmente di nuclei formati a seguito di separazioni o divorzi, e nella grande maggioranza dei casi il genitore che vive con i figli è la madre.

CALANO I MATRIMONI

Il numero dei matrimoni si riduce (ne erano stati celebrati 246.613 nel 2008, solo 180.416 nel 2021) e oggi esistono 1,6 milioni di famiglie (l’11,4% del totale) costituite da coppie non coniugate. Dal 2018 al 2021 state celebrate 8.792 unioni civili (all’inizio del 2022 in Italia risultavano 17.453 cittadini residenti uniti civilmente). I cittadini stranieri oggi sono presenti in 2,6 milioni di nuclei familiari (il 9,8% del totale), e 1,8 milioni di famiglie (il 7,0% del totale) sono composte esclusivamente da cittadini stranieri

ITALIANI FAVOREVOLI ALL’EUTANASIA, MA NON ALLA GESTAZIONE PER ALTRI

Il 74% degli italiani si dice favorevole all’eutanasia, con percentuali trasversali al corpo sociale, che arrivano all’82,8% tra i giovani e al 79,2% tra i laureati. Sempre secondo il rapporto, ammonta al 70,3% la percentuale (quota che sale al 77,1% tra le donne e al 75,1% tra i giovani) di chi approva l’adozione di figli da parte dei single, mentre il 65,6% si schiera a favore del matrimonio egualitario tra persone dello stesso sesso, con percentuali che arrivano al 79,2% tra i giovani e raggiungono un significativo 45,4% di favorevoli anche tra gli anziani. Il 54,3% della popolazione è favorevole all’adozione dei figli da parte di persone dello stesso sesso, con percentuali che vanno da un massimo pari al 65,5% tra i giovani a un minimo del 41,4% tra gli anziani. Infine, rimane invece minoritaria, pari al 34,4% delle opinioni, la quota di italiani favorevoli alla gestazione per altri (Gpa), la forma di procreazione assistita in cui una donna si assume l’obbligo di provvedere alla gestazione e al parto per conto di altri senza assumersi la responsabilità genitoriale.

IL LAVORO PER IL 74% ITALIANI NON È PIÙ CENTRALE

Il 74,8% dei lavoratori italiani oggi dichiara esplicitamente di non avere voglia di lavorare di più per poter consumare di più, e non ha intenzione di farsi guidare come in passato dal consumismo. Il lavoro sembra aver perso il suo significato più profondo, come riferimento identitario, perno centrale della vita, misura del successo personale e dell’affermazione sociale, oltre che mezzo di gratificazione economica. Per l’87,3% degli occupati la scelta di fare del lavoro il centro della propria vita sarebbe un errore. Secondo il rapporto non sorprende, quindi, che il 62,1% degli italiani avverta il desiderio quotidiano di momenti da dedicare a sé stessi per combattere l’ansia e lo stress, o che un plebiscitario 94,7% consideri centrale la felicità delle piccole cose di ogni giorno, come appunto il tempo libero, gli hobby, le passioni personali. Rispetto al passato, l’81,0% degli italiani dedica molta più attenzione alla gestione dello stress e alla cura delle relazioni, perni del benessere psicofisico personale.

LA PAURA PER I CAMBIAMENTI CLIMATICI

L’84% degli italiani teme il clima impazzito, sempre più incontrollabile e ostile, causa della moltiplicazione delle catastrofi naturali, ogni anno più frequenti. A questo proposito, per il 70,6% i rischi ambientali, quelli demografici e quelli ora connessi alla guerra provocheranno un crollo della società, favorendo la povertà diffusa e la violenza. Sempre secondo il rapporto, il 73,4% ha paura che i problemi strutturali irrisolti del nostro Paese provocheranno nei prossimi anni una crisi economica e sociale molto profonda. Il 68,2% teme che in futuro patiremo la siccità per l’esaurimento delle risorse di acqua. Mentre il 43,3% che resteremo senza energia sufficiente per tutti i bisogni. Sempre secondo l’indagine, il 53,1% ha paura che il colossale debito pubblico, in cammino verso la cifra record di 3.000 miliardi di euro, provocherà il collasso finanziario dello Stato italiano.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

ROMA – Il nuovo volto di piazza San Giovanni. I lavori partiranno a marzo 2024

ROMA – I lavori per la nuova piazza San Giovanni, compresi nel pacchetto di interventi giubilari, partiranno a marzo. E la piazza sarà rivoluzionata con la realizzazione di una serie di fontane a raso, calpestabili, e di una nuova pavimentazione. È quanto mostrato dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, nel corso del secondo rapporto alla città dopo due anni di mandato.

“La piazza sarà bellissima”, ha commentato il primo cittadino mentre alle sue spalle passavano le prime immagini della San Giovanni del prossimo futuro.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

LAVORO – A Trevignano corsi di meditazione per gli impiegati del Comune: “Prima scettici, adesso entusiasti”

L’obiettivo principale è includere la meditazione nella vita quotidiana lavorativa, con un’attenzione particolare al potenziamento delle abilità cognitive ed emotive, dicono dal Comune

ROMA – Puntare al benessere dei dipendenti per migliorare la qualità dei servizi alla comunità: succede a Trevignano Romano, dove il Comune coinvolge i propri impiegati in corsi di meditazione. L’iniziativa, annunciata dal vicesindaco Luca Galloni, nasce in collaborazione con Omm-The One Minute Meditation, un percorso ideato da Patrizio Paoletti: “Per acquisire strumenti e idee in grado di produrre miglioramento e imparare a raggiungere la Pace, quella condizione interiore dell’essere che permette di ascoltare se stessi, comprendere le proprie aspirazioni e vivere appassionatamente”.

Il programma- spiega in una nota il Comune di Trevignano Romano- prevede l’applicazione di una tecnica di meditazione semplice e accessibile a tutti, derivata da pratiche millenarie per lo sviluppo dell’uomo scientificamente riconosciute dagli studi neurologici e pedagogici. Questa metodologia sarà insegnata ai dipendenti comunali attraverso incontri guidati da personale specializzato. L’obiettivo principale è includere la meditazione nella vita quotidiana lavorativa, con un’attenzione particolare al potenziamento delle abilità cognitive ed emotive”.

“I benefici attesi- spiega Galloni, tra i promotori della Rete italiana dei Comuni Sostenibili- includono una migliore gestione dello stress, maggiore capacità di concentrazione, focalizzazione mentale e facilitazione nell’equilibrio vita-lavoro. Il corso Omm mira anche a migliorare la comunicazione tra i dipendenti, favorendo un coordinamento efficace tra i vari settori del Comune”.

Per il vicesindaco di Trevignano Romano “è provato infatti che la meditazione aiuta a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e degli altri, favorendo una comunicazione interna ed esterna più aperta ed efficace. Ciò può tradursi in un miglior coordinamento, migliore collaborazione tra i vari settori e in una maggiore empatia verso i cittadini, consentendo ai dipendenti di soddisfare le esigenze della Comunità in modo più attento e compassionevole migliorando così la qualità dei servizi pubblici offerti. La pratica della meditazione può inoltre favorire la riflessione e la presa di decisioni ponderate, approccio cruciale quando si gestiscono questioni complesse e si forniscono servizi essenziali alla collettività. L’introduzione del corso di meditazione Omm- aggiunge Galloni- rappresenta un passo significativo per la promozione del benessere e della resilienza individuale, e ciò si traduce direttamente in una Comunità più forte, più coesa e in un servizio pubblico di qualità superiore. L’amministrazione comunale di Trevignano Romano si impegna così concretamente verso la diffusione di uno sviluppo sostenibile dove il capitale umano è il fulcro di un futuro prospero. L’iniziativa lanciata si propone come modello di buona pratica da diffondere e condividere con altri Comuni italiani, a partire dalle città aderenti alla Rete dei Comuni Sostenibili, interessati a sperimentare nuovi modelli di formazione orientati alla sostenibilità umana e alla crescita della consapevolezza personale nell’interazione quotidiana con i cittadini”.

Il primo incontro, di quattro in programma, si è tenuto nei giorni scorsi, nella Sala Consiliare ed è inserito nell’ambito della formazione del piano benessere del personale del Comune di Trevignano Romano.

All’Agenzia Dire il vicesindaco Galloni racconta: “Nonostante lo scetticismo iniziale, abbiamo già avuto una risposta entusiastica dei dipendenti. Tutti avranno un manuale per proseguire il loro percorso in modo individuale, ma questi primi appuntamenti sono un seme per intraprendere una cammino verso un miglioramento di sé e del proprio lavoro”.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

ECONOMIA & FISCO – Crollo di compravendite e mutui nel primo semestre 2023. Per fine anno previsto calo degli acquisti del 10.5%

Focus mercato immobiliare per città – primo semestre 2023: Milano -8,4%; Torino -3,4%; Verona -3,7%; Bologna -4,6%; Firenze -10,3%; Roma -9,6%; Napoli -7,3%; Palermo -0,3%; Bari -12,4%
ROMA – L’andamento del mercato immobiliare e dei mutui in Italia nel primo semestre 2023 è stato reso noto oggi dal Consiglio Nazionale del Notariato sulla base delle rilevazioni effettuate attraverso i Dati statistici Notarili (DSN) pubblicate sul sito https://dsn.notariato.it. Oltre al dato nazionale, il Notariato ha presentato una ricognizione effettuata in 9 grandi città italiane in merito alle seguenti tipologie di atti: mutui, surroghe, compravendite di fabbricati abitativi. Le città in esame sono: Roma, Milano, Napoli, Bari, Bologna, Torino, Palermo, Verona, Firenze. Dai dati emerge che nonostante il calo del volume generale delle transazioni immobiliari (Milano -8,4%; Torino -3,4%; Verona -3,7%; Bologna -4,6%; Firenze -10,3%; Roma -9,6%; Napoli -7,3%; Palermo -0,3%; Bari -12,4%), nelle grandi città il trend delle compravendite di seconda casa risulta comunque migliore di quelle relative alla prima casa e in alcuni casi addirittura chiude in positivo (a Torino le seconde case tra privati segnano +5,3%; a Verona + 0,5%; a Bologna +0,9%; a Napoli +4,9%; a Palermo +12,2%; a Roma l’acquisto della seconda casa da impresa risulta identico al primo semestre 2022, mentre a Palermo lo stesso segmento segna un aumento dell’8,9%). Il quadro si completa con l’analisi dell’erogazione dei mutui: -26,4% a Milano; -31,5% a Torino; -25,6% a Verona; -30% a Bologna; -32,6% a Bologna, -29,1% a Roma; -31,4% a Napoli; -33,6% a Palermo; -28% a Bari.

MERCATO IMMOBILIARE ITALIANO NEL PRIMO SEMESTRE 2023

Nei primi sei mesi del 2023 si è registrato in Italia un calo dell’8,7% delle compravendite di abitazioni (da 303.375 a 277.052) rispetto allo stesso periodo del 2022. Il numero delle transazioni è diminuito progressivamente nel corso dei mesi, avendo registrato un segnale negativo del 2,7% nel primo bimestre 2023, del 4,8% nel primo trimestre 2023 e del 12% nel secondo trimestre 2023. Nel primo semestre 2023 le compravendite di prime case tra privati registrano un calo dell’11% mentre quelle di prime case da impresa si attestano a – 34,2%.  Al contrario, il mercato delle seconde case tra privati è pressoché stabile rispetto al primo semestre 2022 con una riduzione dell’1,9% mentre si registra un dato negativo dell’11,5% per le compravendite di seconde case da impresa.  

MUTUI NEL PRIMO SEMESTRE 2023

I mutui per l’acquisto della casa nei primi sei mesi del 2023 sono diminuiti del 29,5% rispetto allo stesso periodo del 2022. Nel primo trimestre 2023 la diminuzione dei prestiti bancari è stata pari al 25,9% per accentuarsi nel secondo trimestre con una diminuzione del 32,6%. Prosegue il trend di riduzione a doppia cifra dei mutui concessi (-29,5%) rispetto al calo delle compravendite (-8,7%), ad evidenziare come l’aumento dei tassi di interesse abbia portato le persone ad utilizzare maggiormente i propri capitali rispetto a forme di finanziamento. La riduzione dei mutui concessi è in linea con il calo di capitale erogato che passa da 38,5 miliardi a 26,9 miliardi (-30,1%). Il capitale medio concesso nei primi sei mesi del 2023 è pressoché in linea al dato del primo semestre 2022 (170.597 euro rispetto a 172.171 euro nel primo semestre 2022).  Analizzando gli scaglioni per ‘valore del capitale erogato’ il dato negativo lo si ha nella fascia 200.000 – 250.000 euro (-42%) mentre lo scaglione 50.000 – 100.000 euro così come quello oltre 500.000 euro si riducono per valore entrambi di poco oltre il 20%. Interessante è anche il dato relativo agli scaglioni di età che hanno richiesto e ottenuto un mutuo. Con un calo generalizzato che riguarda tutte le fasce, la riduzione più importante (-35,9%) è nella classe 66-75 anni di età. La fascia 18-35 anni, che copre il 38,6% del totale dei mutui concessi, vede ridurre nel semestre 2023 il numero di mutui concessi del 28,1%, un dato leggermente inferiore alla riduzione media del numero dei mutui concessi nel semestre (-29,5%).

PROIEZIONE ANDAMENTO DEL MERCATO IMMOBILIARE E MUTUI NEL 2023

Per il 2023, sulla base dello studio statistico a cura del Consiglio Nazionale del Notariato e dei nuovi dati semestrali 2023, ci si aspetta un calo del mercato del 10,5%. Analizzando la suddivisione tra prime e seconde case, acquistate da privati e imprese, il calo è generalizzato ma con un importante dato da sottolineare: il mercato delle seconde case tra privati tiene. Nello specifico, infatti, si prospetta un calo rispettivamente del 13,8% di acquisti prima casa tra privati e del 32,3% di prime case da impresa.  L’acquisto di seconde case da impresa risulta essere in calo del 15,3% ma in questo caso si evidenza come il numero di compravendite sia 2,5 volte superiore (pari a 43.798 immobili) rispetto alle compravendite di prima casa da impresa (18.515 immobili). Dato finale, e diverso rispetto agli altri, è il leggero calo di compravendite di seconde case da privati (-2,5%). La tenuta del mercato delle seconde case tra privati sembra in linea con la tendenza, diffusa nei principali centri italiani, ad investimenti finalizzati ad affitti di breve termine. Se questa osservazione fosse realistica, trova risposta la denuncia segnalata in questi mesi dagli studenti universitari, e non solo, sul caro affitti generalizzato in tutta Italia, e in particolare nelle grandi città.

In merito ai mutui, per l’anno 2023, si prospetta una riduzione dei finanziamenti del -23,8%, in crescita rispetto alla proiezione che avevamo fatto basandoci sui dati del primo bimestre 2023 (-10,1%). Risulta quindi più ampia la contrazione dei finanziamenti (-23,8%) rispetto all’andamento negativo del mercato immobiliare (-10,5%). Questa forte contrazione dei mutui è dovuta a tassi di interesse superiori rispetto al 2022 e conseguentemente a un maggior utilizzo di risorse personali rispetto a forme di finanziamento. Analizzando le fasce di età che hanno ottenuto finanziamenti si segnala la riduzione non a doppia cifra solo per gli under 36 (0-17 anni e 18-35 anni con una riduzione rispettivamente del 9,1% e del 9,6%). Le altre fasce hanno riduzioni dei finanziamenti dal -28% fino al picco di un -51,9% per la fascia 66-75 di età. Il mercato delle surroghe, infine, subirà un calo del 38,2% rispetto al 2022 ma questo dato è fortemente influenzato da tassi in crescita nel secondo semestre 2023 e dal numero totale di atti di surroghe basso che crea forti scostamenti in fase di proiezione.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it