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CULTURA – Cassino e Montecassino oggi in TV a “Paese che Vai” e sabato prossimo Ferentino

Dopo Alatri e Collepardo continua il viaggio delle Meraviglie in Ciociaria con Cassino e Montecassino a “Paese che Vai”. Sabato 10 dicembre, alle ore 11, sul canale nazionale 264 DDT di Cusano Italia TV, una bellissima puntata condotta da Pina Giordano con la speciale partecipazione di Sergio Cesarini.

Durante la puntata vedremo che la città si sviluppa ai piedi del colle su cui sorge la celebre Abbazia di Montecassino.

I primi insediamenti sono sorti nelle caverne della collina, perché nella vallata vi era un bacino lacustre. Sono stati rinvenuti reperti che attestano la presenza umana risalenti al Neolitico; nell’Età del ferro si dovrebbe essere formato uno stanziamento attestato dalla presenza di una necropoli.

Luogo storicamente strategico per le comunicazioni tra il centro e il sud d’Italia, Cassino è stata per secoli il centro amministrativo della Terra di San Benedetto. Nota anche come Città Martire, venne distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e ricostruita nel dopoguerra. La città fu fiorente in epoca romana col nome di Casinum: ebbe un anfiteatro, un teatro, diversi templi, terme nella villa di Varrone, due fori per il commercio e gli affari, un imponente acquedotto di oltre 22 km. Sontuose ville di potenti di Roma sorsero nel territorio di Cassino.

Casinum fu un fiorente centro romano dell’antico Latium situato lungo l’antica via Latina. Dopo la fine dell’Impero Romano la città fu distrutta dall’invasione dei Longobardi.

Nel 529 a.C. San Benedetto da Norcia scelse il colle di Montecassino per fondare il suo primo convento al posto di un tempio pagano dedicato al dio Apollo. Da quel momento non lascio più Monte Cassino: qui scrisse la famosa Regola Benedettina che divenne il principio fondatore per il monachesimo occidentale. L’Abbazia di Montecassino divenne un modello per il monachesimo occidentale ed uno dei maggiori centri culturali europei per tutto il Medioevo. Sono conservati nell’abbazia i primi documenti ufficiali scritti in volgare italiano, i Placiti Cassinesi.

Nel 744 l’abbazia assunse autonomia politica e Cassino divenne il centro amministrativo del territorio circostante: nel periodo di massima estensione la Terra di San Benedetto, questo il nome dello stato feudale, si protraeva da Cassino fino al Mar Tirreno.

A ausa della sua collocazione geografica e della sua posizione protetta, il monastero e la città rimasero in tutte le epoche coinvolti in vicende militari, che distrussero varie volte sia l’abbazia che la sottostante città.

E’ importante ricordare che nel 1930 fu inaugurata la funivia che collegava il centro di Cassino all’abbazia. La funivia, tuttavia, non sopravvisse agli orrori della guerra che sconvolsero di lì a poco l’Italia e che videro Cassino uno dei centri più colpiti della Seconda Guerra Mondiale.

Cassino, situata sulla Linea Gustav, fu per mesi al centro degli scontri tra i tedeschi e gli Alleati.

Il 15 febbraio 1944, credendo erroneamente che i tedeschi si fossero nascosti nell’abbazia, gli Americani bombardarono il monastero, distruggendo uno dei principali simboli della cristianità. Esattamente un mese dopo la stessa sorte toccò alla città di Cassino che fu completamente rasa al suolo

Per questo Cassino meritò l’attribuzione della Medaglia d’oro al valor militare ed è nota con il nome di Città Martire

Il programma dedicato a Cassino e Montecassino, (in onda dalle 11 alle 12.30) si può seguire anche in Streaming online/app.

Sabato prossimo, 17 dicembre, andremo a scoprire Ferentino

CULTURA – I codici della Biblioteca di Montecassino rendono l’Abbazia riferimento nel mondo

Fondata da San Benedetto all’inizio del VI secolo, è meta quotidiana di fedeli e visitatori curiosi di conoscerne la storia e scoprire gli ambienti

MONTECASSINO – Un luogo considerato sacro da sempre, simbolo di preghiera e devozione. Un monastero immerso nel verde della Valle del Liri, avvolto da un silenzio squarciato soltanto dalle distruzioni ripetute subite nel corso della sua storia, l’ultima, la più dolorosa, nel 1944. È l’Abbazia di Montecassino, fondata da San Benedetto all’inizio del VI secolo e ancora oggi considerata uno dei più grandi e autorevoli monasteri del mondo. Il complesso in provincia di Frosinone è meta quotidiana di fedeli e visitatori curiosi di conoscerne la storia e scoprire gli ambienti.

Come la Biblioteca, nel 1866 diventava proprietà dello Stato, mentre l’Abbazia è stata dichiarata Monumento Nazionale. Sono però ancora oggi i monaci a custodire il preziosissimo patrimonio librario, rimasto gravemente danneggiato durante la Battaglia di Montecassino, ma tuttora ricco di codici, pergamene e incunaboli, con un fondo antico formato da circa trentamila volumi anteriori al 1830 e quello moderno che ne conta centomila. “Una data fondamentale nella storia di Montecassino è la sua fondazione: San Benedetto nel 529 fonda l’abbazia sull’acropoli che appunto sorgeva ai vertici di questo monte e utilizza gli spazi di un tempio pagano dedicato ad Apollo per costruire la prima chiesa dedicata a San Martino”, racconta all’agenzia Dire don Mariano dell’Omo, direttore della Biblioteca e dell’Archivio di Montecassino.

Pochi decenni dopo la sua fondazione, però, l’abbazia subisce la sua prima distruzione. Siamo nel 577, trent’anni dopo la morte di San Benedetto, e il duca beneventano longobardo Zottone con una truppa di soldati distrugge il monastero. “La comunità è costretta all’esilio a Roma- riprende don Mariano- fino a che tra il 718 e il 719 il bresciano Petronace viene inviato da Papa Gregorio II a rifondare Montecassino. Da questo momento l’impulso che viene dato da Petronace avrà una espansione notevolissima e Montecassino vede rinascere la comunità e con essa tutte le attività legate alla sua vita”. Tra queste, anche quella Scriptorium. È qui che vengono prodotti alcuni dei manoscritti che la Biblioteca ancora oggi possiede. “Si tratta di testi fondamentali per la storia non solo della biblioteca e della cultura cassinese, ma anche in particolare per la storia della scrittura beneventana”. Sì, perché a Montecassino è conservato il più antico manoscritto in scrittura beneventana, una ‘minuscola’ che si diffonde alla fine dell’VIII secolo e di cui l’abbazia Montecassino è uno dei maggiori centri di diffusione. “È il Codice 753 e contiene le Sententiae di Isidoro di Siviglia in una scrittura beneventana degli inizi che si va via via canonizzando“, spiega il direttore.

Un altro gioiello nato nello Scriptorium di Montecassino è il Libellus de Signis Coeli dello Pseudo Beda, un testo astronomico corredato da 40 stupendi disegni di costellazioni. Ma l’età dell’oro della storia di Montecassino è l’XI secolo, dopo un’altra distruzione subita dal complesso monastico, questa volta a opera dei Saraceni. “Desiderio è certamente il soggetto fondamentale, il più grande abate di Montecassino del Medioevo che sarà Papa col nome di Vittore III, succedendo a Gregorio VII”. Di questo periodo è il Codice 99, testo cardine della Biblioteca che nel frontespizio mostra il giovane sovrintendente allo Scriptorium, Leone Marsicano, autore delle Cronache di Montecassino, con un drappo tra le mani, pronto ad accogliere proprio questo prezioso manoscritto che Giovanni, in procinto di entrare nel monastero guidato dall’abate Desiderio, offre a San Benedetto, fondatore dell’Abbazia.

Realizzato con l’agenzia di stampa DIRE, il progetto ‘Biblioteche d’Italia’ è un viaggio alla scoperta dei 46 Istituti statali italiani, scrigni di bellezza e custodi di un patrimonio documentario che ammonta a circa 40 milioni di esemplari: https://cultura.gov.it/bibliotecheditalia. Il documentario sulla Biblioteca Statale del Monumento Nazionale di Montecassino fa parte della serie di reportage promossi dal Ministero della Cultura e disponibili sui canali social istituzionali e sul profilo Instagram @bibliotecheditalia: https://www.instagram.com/p/ChZY9J-oXlu/ Il prossimo appuntamento con una nuova Biblioteca sarà giovedì 25 agosto 2022.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it