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AMBIENTE & NATURA – I cambiamenti climatici sconvolgono i ‘giorni della merla’: sos siccità

Secondo la leggenda sono i giorni più freddi di tutto l’anno

ROMA – Le temperature record nei giorni della merla sconvolgono la natura dopo un 2023 che ha fatto registrare la caduta del 14% di precipitazioni in meno ed una temperatura superiore di 1,14 gradi rispetto alla media storica del periodo 1991-2020. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr che evidenzia come con i cambiamenti climatici vengano smentiti addirittura gli antichi proverbi sui giorni della merla. E’ infatti saltata la tradizione dei giorni della merla (29-30-31 di gennaio) che secondo la leggenda – ricorda Coldiretti – sono i più freddi di tutto l’anno e sembra prendano il nome da una merla bianca che si rifugiò dentro un camino proprio per sfuggire al gelo. Dopo tre giorni uscì dal comignolo, completamente nera. Da allora tutti i merli sono neri.

Una anomalia che – sottolinea la Coldiretti – preoccupa anche per la siccità con la scarsità di neve in diversi settori dell’arco alpino e su gran parte della dorsale appenninica e una situazione di stress idrico che cresce ma mano che si scende verso Sud con apice nelle isole, che non è certo normale nel mese di gennaio. Negli invasi della regione Sardegna il primo gennaio c’era 1/5 di acqua in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente mentre in quelli della Sicilia a gennaio 2024 sono inferiori di ben 63 milioni di metri cubi (-13%) rispetto all’anno precedente secondo le analisi Coldiretti sui dati dei Dipartimenti Idrografici Regionali. Per la scarsità di pioggia – precisa la Coldiretti – c’è carenza di fieno nei pascoli e difficoltà allo sviluppo ortaggi ma sono segnalate difficoltà per le arance o le insalate che non riescono a crescere adeguatamente per la carenza di acqua.

Le alte temperature – continua la Coldiretti – mandano la natura in tilt e favoriscono in tutte le piante il risveglio anticipato anche con fioriture fuori stagione, come per le mimose in anticipo di un mese rispetto alla data dell’8 marzo, con il pericolo di esporre le coltivazioni ai danni di un prevedibile, successivo, forte abbassamento delle temperature con la conseguente perdita dei raccolti. Ma con il caldo – aggiunge la Coldiretti – le popolazioni di insetti dannosi per le colture sopravvivono per attaccare successivamente i raccolti nella prossima primavera.

L’inizio del 2024 conferma la tendenza al surriscaldamento anche in Italia dove lo scorso anno è stato il più bollente mai registrato facendo registrare lungo la Penisola una temperatura secondo elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr che rilevano le temperature dal 1800. La classifica degli anni più roventi da oltre due secoli si concentra infatti nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine dopo il 2023, il 2022 il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020, secondo le elaborazioni Coldiretti.

Il cambiamento climatico è stato accompagnato da una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal freddo al caldo, con sbalzi termici significativi. L’agricoltura – conclude la Coldiretti – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dal maltempo e dalla siccità che hanno superato i 6 miliardi di euro lo scorso anno.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

AMBIENTE – In Abruzzo un giovane grifone torna in libertà

L’avvoltoio nutrendosi di scarti di macellazione di animali cacciati con l’uso di munizioni contenenti piombo era rimasto intossicato

ROMA – Il pomeriggio di domenica 26 novembre 2023 sembrava scorrere come tanti altri, almeno fino a quando il GPS di un giovane grifone, monitorato nell’ambito della collaborazione tra Rewilding Apennines e Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro, non ha segnalato un’anomalia: l’animale era fermo da troppo tempo. Non è strano per i grifoni fermarsi nello stesso posto per diverse ore, soprattutto in presenza di cibo, ma un soggetto fermo in un punto da giorni desta immediatamente dei sospetti. Nutrendosi esclusivamente di carcasse, infatti, non è raro che i grifoni siano vittime di avvelenamenti e intossicazioni. Carcasse avvelenate per colpire i grandi predatori hanno già mietuto vittime anche tra i grifoni durante la scorsa primavera e nei mesi a seguire. Altre volte, invece, capita che questi necrofagi si nutrano dei resti di animali selvatici cacciati, o bracconati, con munizioni contenenti piombo, e questo, accumulandosi nei tessuti, può intossicare il grifone e, nei casi più gravi, ucciderlo.

I field officer di Rewilding Apennines, notata l’anomalia, si sono immediatamente recati sul posto per un sopralluogo, ma in un primo momento, a causa del buio, non è stato possibile individuare l’animale. Il mattino seguente, quindi, è stato effettuato un secondo tentativo, e il grifone, infreddolito e debilitato, è stato individuato e catturato con la collaborazione del Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro. L’animale è stato poi trasportato verso il CRFS (Centro Recupero Fauna Selvatica) Lipu di Roma, dove sono stati eseguiti tutti gli accertamenti del caso. Il giovane grifone, nonostante la presenza di piombo nel sangue in quantità leggermente superiori alla soglia considerata tossica, si presentava in discrete condizioni fisiche. I risultati delle analisi, eseguite dopo diversi giorni dal momento in cui dovrebbe essersi alimentato per l’ultima volta, fanno pensare che si fosse nutrito di scarti di macellazione di animali cacciati con l’uso di munizioni contenenti piombo, rimanendone intossicato e non riuscendo a riprendere il volo.

Per fortuna l’avvoltoio si è dimostrato da subito un combattente e ha ripreso a nutrirsi dopo poco tempo dall’arrivo al CRFS Lipu. Nonostante le ottime premesse, però, l’animale ha impiegato oltre un mese a tornare in condizioni tali da poter tornare in libertà.

Il 2 gennaio i team di CRFS Lipu e Rewilding Apennines hanno riportato il grifone in libertà nei pressi di una delle colonie riproduttive presenti in Abruzzo per aumentare le sue possibilità di sopravvivenza.
“Sicuramente in questo caso, come in diversi altri dall’inizio del programma di monitoraggio nel 2021, l’utilizzo delle trasmittenti satellitari ci ha permesso di intervenire in modo abbastanza tempestivo da recuperare un animale che altrimenti molto probabilmente sarebbe morto”, dice Nicolò Borgianni, Vulture Field Officer di Rewilding Apennines.

Le trasmittenti satellitari, infatti, permettono di individuare non solo possibili casi di avvelenamento, come avvenuto più volte nel 2023, ma anche movimenti anomali che sono indice di disagio, dovuto a malattie, ferite o intossicazioni (come in questo caso).

Il primo inverno è sicuramente un momento difficile per i giovani grifoni, che, per la prima volta nella loro vita, si trovano ad affrontare temperature rigide, difficili condizioni di volo e una maggiore scarsità di cibo, e sono quindi più portati ad alimentarsi di resti di macellazione della selvaggina o degli scarti delle aziende di allevamento, esponendosi più frequentemente a potenziali rischi per la propria salute. Il monitoraggio tramite GPS è quindi importante anche per il recupero di esemplari in difficoltà, soprattutto considerando che la mortalità per cause antropiche per la popolazione di grifone dell’Appennino centrale rimane elevata e quindi ogni singolo esemplare è fondamentale per la sopravvivenza della specie sulle nostre montagne”, aggiunge Borgianni.

Il giovane esemplare di grifone è stato senza dubbio molto fortunato. “La sua storia dimostra come la collaborazione tra enti e organizzazioni locali possa risultare determinante per la salvaguardia degli animali selvatici. Inoltre, dimostra l’efficacia del programma di monitoraggio, che permette non solo di tenere traccia dei luoghi di interesse per la specie, come le aree di alimentazione e quelle di nidificazione, ma anche l’intervento tempestivo necessario a salvare la vita di questi preziosi, quanto sottovalutati, animali”, dice Rewilding Apennines.

“Ringraziamo tutti coloro i quali hanno collaborato al recupero e al rilascio in natura del giovane grifone: i nostri field officer, attivi anche nei fine settimana, il Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro e il personale del CRFS Lipu di Roma. Ci auguriamo che questo esemplare possa continuare a lungo a volare nei cieli dell’Appennino centrale e contribuire alla salvaguardia della preziosissima specie di cui fa parte. Storie come la sua ci ripagano di tutti gli sforzi fatti fino ad ora e ci motivano a continuare a lavorare con crescente impegno per garantire ai grifoni dell’Appennino centrale un ambiente sicuro in cui prosperare e svolgere il proprio fondamentale ruolo nell’ecosistema”, conclujde Rewilding Apennines.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

AMBIENTE E NATURA – Un’indagine Botanica (quasi) dimenticata: Il recupero dell’erbario del Lazio Meridionale (1986-1989)

L’Ente Parco ha avviato il recupero e il restauro di un erbario realizzato nella seconda metà degli anni ’80, rimasto finora inedito: un prezioso sussidio per gli studi sull’evoluzione della vegetazione dei vari habitat del nostro territorio negli ultimi decenni.

FONDI (LT) – Il Parco Naturale Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi ha recentemente avviato il restauro e la valorizzazione di un erbario attualmente custodito presso la propria sede ma che ha avuto una storia quasi avventurosa. Nato all’interno di un progetto multidisciplinare del Centro Regionale per la documentazione dei beni culturali e ambientali, l’Erbario del Lazio Meridionale conserva campioni di piante raccolte negli anni 1986-1989 nei comuni di Latina, Pontinia, Sabaudia, San Felice Circeo, Terracina, Monte San Biagio, Sperlonga, Fondi, Lenola, Campodimele. Gran parte dei fascicoli furono ritrovati, anni dopo, in un magazzino regionale e portati nella sede attuale. Poco meno di 40 anni fa alcuni giovani studiosi si erano occupati della raccolta e della catalogazione dei campioni; uno di loro, il Prof. Mauro Iberite, attualmente docente alla Sapienza-Università di Roma, è stato rintracciato dal Parco e ha rivisto il suo lavoro giovanile presso la sede dell’Ente.

Dopo il trattamento in congelatore previsto per la migliore conservazione dei reperti, il Parco ha contattato, presso l’Università di Firenze, i referenti della rete CORIMBO (Coordinamento per la rete italiana dei musei botanici) e registrato l’erbario nell’Index Herbariorum, in cui sono censiti oltre 3.500 erbari del mondo L’Index, pubblicato originariamente dalla International Association for Plant Taxonomy, ora è curato dal New York Botanical Garden. Oltre a fornire informazioni a scienziati e appassionati di botanica di tutto il mondo, esso valorizza il ruolo di grandi e piccole collezioni botaniche che, documentando la vegetazione terrestre degli ultimi quattro secoli, costituiscono una risorsa basilare per lo studio e la conservazione della biodiversità delle piante.

Oggi gli erbari non sono più semplici archivi oggetto di consultazione da parte dei botanici interessati a ricostruire in chiave storica gli sviluppi della loro disciplina, ma consentono, grazie all’accumulo regolare di campioni e alla disponibilità di nuove tecnologie (digitalizzazione, sofisticate analisi chimiche e genetiche su quantità minime di materiale vegetale, correlazione tra metadati e immagini) di studiare l’effetto dei cambiamenti climatici, i danni dell’inquinamento e l’evoluzione degli ecosistemi.

“Il recupero, il restauro e la valorizzazione dell’erbario di cui si è preso cura l’Ente Parco– ha dichiarato il Direttore, dott. Lucio De Filippis –si inseriscono a pieno titolo nell’azione di tutela e conservazione del patrimonio naturale del nostro territorio che l’Ente istituzionalmente persegue. L’erbario, infatti, porrà a disposizione degli esperti un utile materiale di studio per analisi di tipo comparativo sui vari habitat di un vasto comprensorio, fornendo una precisa ‘fotografia’ di quale fosse lo stato di salute della nostra vegetazione nella seconda metà degli anni ’80 del secolo scorso.

L’iniziativa testimonia della fecondità di un rapporto – quello tra le Aree Naturali Protette e il mondo della ricerca e della scienza – già avviato in altre occasioni, che l’Ente Parco intende ulteriormente promuovere e sviluppare nel prosieguo delle sue attività”.

FONDI (LT)/AMBIENTE – Al Via i nuovi progetti di Servizio Civile Universale

FONDI (Lt) – Entrano nel vivo i nuovi progetti del Servizio Civile Universale realizzati dall’Ente Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi in coprogettazione con la rete SCU Borghi e Aree protette del Lazio. Lo scorso martedì 5 settembre, infatti, con la firma del contratto, accolti dal Direttore …e dagli Olp, è iniziata l’esperienza dei 26 giovani volontari selezionati per partecipare ai tre progetti di SCU, attivati presso le strutture regionali dislocate nel territorio del Parco.

Due i progetti predisposti dal nostro Ente capofila: “I Parchi tra arte e cultura: conservazione e promozione” e “Il Parco cresce sulla Terra e dentro di noi” e un terzo: “curare l’Antropocene con l’Agenda 2030” come Ente accogliente. I progetti hanno l’obiettivo di proseguire e completare il percorso intrapreso nelle annualità precedenti in parte dedicati alla valorizzazione delle risorse naturalistiche e storico-culturali e del territorio dei Parchi, riproponendo e potenziando l’esperienza svolta dai volontari del Servizio Civile Universale, dando continuità alle azioni già messe in atto e rendendole ancora più incisive: tutto ciò per contribuire, con il coinvolgimento dei giovani volontari, a sviluppare e potenziare i servizi necessari alla promozione e valorizzazione dell’importante patrimonio naturalistico, archeologico, architettonico, antropologico e storico- culturale, che contraddistingue le tre aree naturali protette gestite dall’Ente Parco.

SALUTE & BENESSERE – Yoga, natura e cibo bio in Ciociaria: al via il 10 luglio 2023 il 5° Ritiro Yoga in Ciociaria

Quanto lo yoga può influire sul benessere personale? E quanto un evento di yoga può contribuire a far conoscere il territorio? Sono questi gli obiettivi del 5° Ritiro Yoga in Ciociaria, che si terrà dal 10 al 16 luglio 2023 a Rocca d’Arce, in provincia di Frosinone.

ROCCADARCE – Fermarsi e immaginare una pausa nella natura. ​ Respirare l’aria della campagna. ​ Ascoltarsi e scoprire la propria interiorità con lo yoga.

Tutto questo è possibile nel 5° Ritiro Yoga in Ciociaria: la pausa per disconnettersi dallo stress giornaliero e riconnettersi con la propria parte più profonda. L’evento si terrà dal 10 al 16 luglio 2023 a Rocca d’Arce (provincia di Frosinone) ed è pensato per chi è appassionato di yoga e desidera passare del tempo nella natura, ma anche per chi vuole avvicinarsi a questa pratica e vuole saperne di più.

Giunto alla 5°edizione, il ritiro Yoga in Ciociaria ha un programma unico e ricco di attività dedicate al benessere delle persone grazie a yoga e meditazione, attività nella natura, pasti cucinati con amore e ingredienti a km0.

Non a caso il retreat si tiene nel Comune di Rocca d’Arce che patrocina l’evento e che, come piccolo borgo ciociaro, si presta naturalmente a ospitare questo tipo di eventi, grazie all’aria pulita, ai panorami, ai silenzi della campagna. Come evidenzia la Sindaca di Rocca d’Arce, prof.ssa Rita Colafrancesco, “È un evento che oltre a promuovere il benessere fisico della persona, consente la scoperta e la valorizzazione del nostro borgo medioevale, dei sentieri, della natura che ci circonda, di luoghi incontaminati e delle peculiarità proprie del territorio.”

L’edizione di quest’anno sarà più lunga e ricca di esperienze rispetto alle precedenti grazie a un programma di 7 giorni che prevede oltre 10 pratiche di yoga e 9 meditazioni guidate condotte da Cristina Simone, insegnante yoga certificata. “Durante le pratiche farò sperimentare, anche, i benefici dei mudra” dice Cristina “ovvero gesti che si fanno con le mani e le dita e che influenzano positivamente i nostri pensieri e sentimenti.

Castello Succorte
Fontana Liri Sup. – Castello Succorte

Le pratiche si terranno anche all’aperto e in luoghi suggestivi del territorio ciociaro, come il Castello Succorte di Fontana Liri Superiore che sarà la location di un appuntamento al tramonto, mercoledì 12 luglio.

 Tra le varie iniziative si segnala “Andiamo per erbe”, prevista per venerdì 14 luglio. È un’esperienza in campagna alla ricerca e raccolta di erbe spontanee, guidata dall’erborista raccoglitore e coltivatore di piante officinali, Francesco Tomaselli. “La Ciociaria è una terra ricca di Monasteri grazie alla presenza di San benedetto ed altri personaggi monastici come San Domenico da Sora. Questi monasteri per secoli hanno applicato e tramandato l’arte erboristica che è arrivata fino ai nostri giorni come retaggio culturale.” spiega Francesco “Retaggio che ancora oggi sfruttiamo utilizzando determinate piante, di cui il nostro territorio è ricco, per la cura di piccoli malanni  come disturbi del sonno o della digestione.

Il “trekking alla luce del tramonto” guidato da Bruno Germani, guida escursionistica che ​​cercherà di trasmettere quel senso di libertà e quello stato di pace interiore che lui stesso prova quando cammina. Il trekking sarà sabato 15 luglio.

Il pomeriggio di relax in piscina presso l’Agriturismo “Il Pastinello”, di giovedì 13 luglio, con una pratica di yoga e meditazione con mudra a bordo piscina accompagnati dal suono degli uccellini. Dopo la pratica per i partecipanti un apericena a bordo piscina con i prodotti tipici dell’azienda agrituristica.

La cucina è affidata, come nelle precedenti edizioni, alla personal chef Cristina Todaro: Proporrò una cucina vegetariana, come sempre, in modo sfizioso, vario e gustoso con prodotti di ottima qualità del territorio circostante”. Il cibo è parte integrante dell’evento e risponde alle esigenze di rilassamento e benessere del corpo e della mente.

Tra le attività disponibili nel tempo libero:

  • Esperienza con il contadino nell’orto dove i partecipanti impareranno come prendersi cura delle piante, dall’innaffiatura alla potatura, e avranno la possibilità di raccogliere alcuni prodotti direttamente dall’orto;
  • Esperienza con il casaro dove potranno essere coinvolti attivamente e imparare come, dalla mungitura, il latte viene trasformato in formaggio;
  • Chiacchierata consapevole con la Psicologa che aiuterà i partecipanti a (ri)scoprire il proprio valore e la propria unicità;
  • Conversazione con la Nutrizionista per imparare a mangiare con gusto e con buonsenso;
  • Passeggiate a cavallo, relax in piscina, massaggi rilassanti, escursioni in campagna.

L’evento ha il patrocinio di: Comune di Rocca d’Arce, XV Comunità Montana Valle del Liri di Arce, Comune di Fontana Liri.

Come partecipare al 5° Ritiro Yoga in Ciociaria
È possibile partecipare a tutto il retreat, il cui costo all inclusive parte da 467€, oppure alle singole pratiche e/o esperienze.
Sul sito www.yogainciociaria.it è possibile scaricare il programma dettagliato delle singole giornate.

Il progetto di Yoga in Ciociaria
Yoga in Ciociaria è il primo progetto di ritiri di yoga e meditazione nel territorio della Ciociaria, nel Lazio.
Yoga in Ciociaria nasce nel 2018 da un’idea di Cristina Simone, insegnante di yoga e meditazione, ciociara doc e originaria di Roccadarce, il paese che ospita i retreat.
L’idea alla base del progetto è quella di far vivere, ai partecipanti, i benefici della pratica di yoga e far conoscere il territorio della Ciociaria, ricco di bellezze naturali, borghi medioevali e con una lunga tradizione enogastronomica

Il team del 5° Ritiro Yoga in Ciociaria
Oltre a Cristina Simone, ideatrice del progetto, nonché insegnante di yoga e meditazione nel team di questa 5° edizione ci sono tanti professionisti ed esperti, certificati, del settore benessere.
Gli esperti sono:
Cristina Todaro, Personal Chef e Docente presso l’Accademia Professionale PIUITALIA;
Bruno Germani, Guida escursionistica e Founder di Asd Experience & Sport;
Dott.ssa Maria Rosaria Mastroianni, Psicologa;
Francesco Tomaselli, Erborista raccoglitore e coltivatore di piante officinali, Imprenditore agricolo presso l’Azienda Agricola Fibreno Officinali, Consigliere Nazionale presso la FEI, Federazione Erboristi Italiani;
Dott.ssa Alessia Manteca, Biologa nutrizionista, Consulente di Federfarma, Docente di nutrizione e fitoterapia;
Daniela Valletta, Estetologa e Imprenditrice presso il Centro Benessere “Le Muse”.

Come arrivare a Rocca d’Arce
Rocca d’Arce si trova in piena Ciociaria, in provincia di Frosinone, nel Lazio. Il paese è a metà strada tra Roma e Napoli.
In auto: dall’autostrada A1 puoi prendere l’uscita Ceprano.
In aereo: l’aeroporto più vicino è Ciampino che dista circa 100 km.
In treno: con Frecciarossa n°9539 fino a Frosinone oppure con treno regionale fino a Ceprano – Falvaterra.
Gli organizzatori si occuperanno di fare il pick-up dalle stazioni dei treni.

AMBIENTE – Giornata della Terra, WWF: “I crimini di natura minacciano il nostro fragile Pianeta”

Per un giorno a Piazza di Spagna è comparsa una “scena del crimine” con l’installazione autorizzata di enormi zanne di (finto) avorio

ROMA – Il WWF ha scelto la Giornata della Terra – Earth Day per accendere i riflettori sui crimini contro la natura, un fenomeno globale che minaccia gli equilibri di un pianeta reso già fragile da inquinamento, cambiamenti climatici, consumo del suolo, esaurimento delle risorse e altre conseguenze delle nostre attività insostenibili. E così, per un giorno a Piazza di Spagna, uno dei luoghi iconici della capitale e del mondo, è comparsa una “scena del crimine” con l’installazione autorizzata di enormi zanne di (finto) avorio ispezionate da figuranti travestiti da polizia scientifica. Il pubblico è stato coinvolto nel partecipare alla ricerca delle ‘impronte’ dei colpevoli e invitato a lasciare la propria su uno speciale pannello ‘parlante’, come gesto simbolico del proprio impegno nel contrastare questo fenomeno. L’evento rientra nelle attività di sensibilizzazione del progetto SWiPE (Successful Wildlife Crime Prosecution in Europe) finanziato dal programma LIFE della Commissione europea, di cui il WWF Italia è partner. L’installazione è stata ideata e realizzata insieme a Mai-Tai, agenzia di Milano specializzata in comunicazione non convenzionale.

L’evento ha aperto una lunga MARATONA WWF contro i crimini di natura che fino al 24 maggio sensibilizzerà il grande pubblico sugli impatti, sconosciuti e sottovalutati, che le azioni dei criminali di natura hanno su biodiversità, salute umana, economie, società.

Oggetto di questi crimini sono: uccelli della nostra fauna (uccisioni, catture di animali vivi, prelievo di uova o pulli di uccelli a rischio di estinzione da destinare a mercati illeciti che fruttano ingenti guadagni ai trafficanti); specie che versano in un grave stato di conservazione come rettili o anfibi, sia autoctoni, sia esotici; pesci d’acqua dolce o specie marine come coralli, squali, oloturie, ricci e datteri di mare. Frequente è inoltre l’importazione di animali esotici o di loro parti come l’avorio, il corno di rinoceronte, la pelle di tigre o di leopardo.

I crimini contro la natura sono la 4° attività criminale più redditizia al mondo: preceduti esclusivamente dal traffico di droga, dalla contraffazione e dal contrabbando di armi, generano entrate per 280 miliardi di dollari l’anno e costituiscono un settore della criminalità in crescita. Un rapporto di TRAFFIC mostra che l’Italia è uno dei primi nove paesi di destinazione e di origine per il commercio di fauna selvatica attraverso gli aeroporti.

ELEFANTE: SIMBOLO DI UNA NATURA DEPREDATA

L’avorio degli elefanti è uno dei prodotti più commerciati dai trafficanti di natura e l’Italia, come per molti altri prodotti, è al centro di questi traffici. Siamo il secondo più grande (ri)esportatore di prodotti a base di elefanti dopo il Regno Unito (25% dei prodotti scambiati per numero di individui). Tra il 2015 e il 2020, l’Italia è stata coinvolta in almeno 25 sequestri di avorio noti di peso superiore a 400 kg e nel 2022 le autorità italiane hanno sottoposto a sequestro numerosi manufatti in avorio e zanne detenuti da privati o commercializzati in violazione della normativa CITES (la norma che disciplina il commercio di specie animali e vegetali protette): solo a marzo 2022 i Carabinieri del Nucleo CITES di Modena hanno sequestrato 172 oggetti d’avorio esposti per la vendita in una manifestazione fieristica per un valore stimato di oltre 200 mila euro, mentre a maggio 2022 in un’abitazione di Brescia, i Carabinieri del Nucleo CITES di Bergamo hanno sequestrato 428 oggetti d’avorio per un valore superiore a 100 mila euro. A novembre 2022 i Carabinieri del Nucleo CITES di Pavia hanno sequestrato un pianoforte a coda dal valore di oltre 50 mila euro, realizzato con tasti in avorio ricavati dalla specie Loxodonta africana (elefante africano di savana).

La pena prevista in Italia per il commercio di specie protette in violazione alle prescrizioni di legge è l’arresto da sei mesi a due anni e l’ammenda da 15 mila a 150 mila euro, che può arrivare a 300 mila euro in caso di recidiva (art. 1, L. 150/1992). Il WWF, attraverso l’ufficio Tutela Giuridica della Natura, collabora costantemente con le autorità anche acquisendo e inoltrando segnalazioni spesso provenienti da cittadini e volontari e attivandosi a livello giudiziario a supporto delle Procure al fine di garantire il contrasto di questi fenomeni attraverso una piena applicazione delle norme vigenti.

Fonte Agenzia DIRE – www.dire.it

VIAGGI/TURISMO/NATURA – Cinque idee per le tue fughe d’autunno. Tour attraverso Viaggiastorie.blog

Amo l’autunno. I colori caldi ed avvolgenti. Le strade che profumano di castagne e vin brulè.

Tutte le stagioni hanno qualcosa di bello, ma l’autunno ha qualcosa di unico. Forse è la promessa di un cambiamento. O forse è la capacità di lasciarsi andare, di perdere tutto, ma senza rancore, solo per poter ricominciare.

Inoltre l’autunno è una stagione perfetta per viaggiare e, magari, per visitare posti in cui non siamo mai stati prima.  La temperatura è ancora mite e si può visitare una meta con più tranquillità perché c’è meno gente in giro.

Quindi, se stai pensando ad una vacanza o un week-end autunnale, ecco alcune idee.

AUTUNNO A VIPITENO

Vipiteno è uno dei Borghi più belli d’Italia. L’autunno è il periodo ideale per lasciarsi affascinare da questa cittadina che sembra uscita da una fiaba. Potrai passeggiare tra le pittoresche vie del centro, ammirare i palazzi signorili e le piazze medievali, concederti un po’ di shopping tra i negozi di artigianato o degustare qualche piatto tipico in uno dei suoi ristoranti.

A pochi chilometri da Vipiteno, inoltre, sorge l’imponente Castel Tasso e l’elegante Castel Wolfsthurn!

PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO, LAZIO E MOLISE

Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, con la sua natura incontaminata, i piccoli borghi, i centri storici, le attività sportive e la buona cucina, è la meta ideale per una vacanza autunnale.

Potrai goderti lo spettacolo del foliage attraversando la vastissima rete di sentieri del Parco che offre percorsi di vario genere, da quelli adatti ai principianti a quelli per escursionisti esperti.

…continua su www.viaggiastorie.blog…

LATINA/NATURA – Il Parco Monti Ausoni chiude temporaneamente dal 14 luglio ai primi di agosto 2022 i siti gestiti dall’Ente

Per formare i nuovi ragazzi del Servizio Civile Universale

L’Ente Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi informa che a partire da giovedì 14 luglio e fino ai primi giorni di agosto 2022 è disposta la sospensione temporanea delle aperture al pubblico dei seguenti siti:

Palazzo Caetani – Fondi (LT);

Museo del Medioevo Ebraico – Fondi (LT);

Villa Placitelli – Fondi (LT);

Campo Soriano – (Terracina/Sonnino)

La decisione è stata adottata per il ricambio in servizio da parte dei ragazzi del Servizio Civile Universale che oltre al personale dipendente dell’Ente Parco, operano all’interno dei siti menzionati. Inoltre per permettere la formazione dei nuovi arrivati nel Servizio Civile Universale.

Si precisa che i suddetti siti resteranno comunque fruibili in occasione degli eventi programmati. E comunque visitabili ai gruppi che ne faranno richiesta su prenotazione

Continuate a seguire le nostre attività sulla pagina web: https://www.parchilazio.it/montiausoni e sui nostri social network.

parcoausoni@regione.lazio.it – tel. 0771513644