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SANITA’ FROSINONE – Troppo affollato il Pronto Soccorso dell’ospedale Spaziani, l’ASL rimodula strutture e servizi

Il Pronto soccorso dell’ospedale Spaziani di Frosinone “presenta gravi carenze”, non solo quelle di personale, e l’Asl ha deciso di procedere ad una riorganizzazione degli spazi.

“Al di là dell’assenza del personale medico – annuncia il Direttore Generale Angelo Aliquò – è chiaro che esiste anche un problema organizzativo e, dopo vari tentativi che sono stati fatti, senza esiti positivi, registriamo ancora la presenza di troppe persone che stazionano in condizioni non adeguate nei corridoi del P.S.

Alla Direzione Sanitaria, di Presidio e del Pronto Soccorso ho chiesto di fare alcuni spostamenti strutturali ai quali va di certo affiancato anche il potenziamento dell’organico, a cui stiamo lavorando, a partire da una presenza maggiore di figure infermieristiche e la realizzazione di un triage più completo”.

In attesa del potenziamento degli organici, si procede alle modifiche strutturali, perchè “il Pronto Soccorso di Frosinone è pensato e realizzato come un reparto di degenza e per questo presenta gravi carenze. La configurazione tipica di un P.S. moderno presenta un open space in grado di ospitare più pazienti, nel rispetto della privacy (divisi da tende). Quello dello Spaziani è invece suddiviso di tanti piccoli locali che non consentono un soggiorno comodo e sereno agli assistiti e non permette di ottimizzare il personale per la sorveglianza”.

Le modifiche strutturali

“Sono in corso dei lavori per spostare l’area di attesa per i parenti, nei prefabbricati siti all’esterno dove verrà aperto uno sportello informativo operativo h12, per tutta la settimana, dove i parenti potranno sostare comodamente ed avere informazioni circa il percorso e lo stato di salute dei propri congiunti.
L’ex sala visitatori all’interno del P.S. è stata ristrutturata, dotata di impianto di gas medicali, di sorveglianza e adibita ad area assistenziale”.

I risultati attesi

“Questo ci permette di svuotare il corridoio e di assistere i pazienti in un ambiente confortevole, dotato di servizi igienici, meglio osservati dal personale infermieristico e sostenuti con tutto ciò che la tecnologia richiede”.

In itinere

E’ previsto “a breve termine anche l’incremento di posti letto di osservazione breve-intensiva che è stata trasferita al secondo piano, presso la Medicina d’Urgenza, e ci consente da far sostare in questa area i pazienti destinati al ricovero. Sempre nell’ottica di riduzione del sovraffollamento in P.S. stiamo attivando sei posti letto di medicina interna ad indirizzo gastroenterologico presso i locali utilizzati dalla nefrologia, al III piano del P.O. Spaziani”.

Percorsi separati per fragili e casi particolari

“Sono stati creati due locali per persone particolarmente fragili, uno per il percorso ostetrico e pediatrico, l’altro per pazienti psichiatrici e detenuti, per una presa in carico di casi che richiedono particolari attenzioni e cautele”.

Infine, “è in corso più monitor e telecamere di telesorveglianza nell’area di stazionamento sita di fronte alle sale rossa e gialla”.

Fonte RCS

SANITA’ / ROCCADARCE – Ha rischiato la vita per il Covid: il racconto di Lucio

ROCCA D’ARCE – Una lunghissima degenza, è stato anche in coma. «Ringrazio il dottor Fabrizi, è solo grazie a lui se oggi sono qui. Mi ha salvato la vita»

Lucio, sessantenne di Rocca d’Arce, ha rischiato la vita mesi fa per il covid-19. Per lui una lunghissima degenza, ricoverato qualche giorno all’ospedale “Fabrizio Spaziani” di Frosinone, poi un paio di mesi in una struttura romana. È stato anche in coma. Poi la degenza a casa, ancora per tanti mesi.

Ma se può raccontare la sua storia, e soprattutto dire di avercela fatta ed essere scampato al pericolo, è grazie soprattutto a un dottore, Piero Fabrizi del reparto di Malattie Infettive dello “Spaziani” del capoluogo, che «si è distinto per tempestività. Sono arrivato al pronto soccorso dell’ospedale di Frosinone con una polmonite bilaterale interstiziale – racconta Lucio – Sono stato ricoverato, quindi, nel reparto di Malattie infettive. Ma a distanza di qualche giorno la situazione non è migliorata. Il dottor Fabrizi ha compreso che la mia situazione clinica era molto seria e si è subito attivato per farmi trasferire in una struttura più indicata per le cure di cui necessitavo. Mi ha salvato la vita. E per questo voglio ringraziarlo, perché se sono qui è grazie al suo intuito, alla sua professionalità ed esperienza. Le strutture sanitarie necessitano di figure qualificate che prendono coscienza di eventuali criticità e provvedano subito per cercare di risolverle. Sono stato diversi mesi in ospedale, anche la ripresa è stata molto lunga ma non posso non ringraziare, lo farei miliardi di volte, il dottore Fabrizi che ha capito quanto fosse grave il mio stato di salute».

Fonte Ciociaria Editoriale Oggi